giovedì 28 novembre 2013

Riflettendoci su



Sono 6 anni che lavoro presso l'attuale ditta, 19/11/2007, stessa strada tutte le mattine, stesso orario, stesso tutto.
Forse non proprio tutto uguale.
Sono attenta ai cambiamenti, alle persone che incontro e soprattutto chi mi suscita tenerezza e amore.
Una coppia di anziani mi ha colpito in particolar modo.. 80 anni? ma forse anche 90. Eccoli puntualmente a camminare mano nella mano, maglia o felpa da ciclista entrambi . Passo alto e costante. Sono sincronizzati. Freddo o caldo alle 8:20 sono sempre sullo stesso incrocio.
Nell'ultimo inverno trascorso erano in tre, una ragazza giovane che gli accompagnava nella camminata..La signora anziana era sorretta  da suo marito e la ragazza dalle braccia ma continuava la sua camminata....
Ecco che da qualche mese qualcosa è cambiato... nella svolta a dx nel solito incrocio.. prima di arrivare nella via della mia azienda do la precedenza solo a lui... solo... Lei non c'è più. Lui cammina con l'anima della sua compagna e continuo a vederlo puntualmente sullo stesso incrocio.. stessa ora



mercoledì 20 novembre 2013

DU RIGHE TRA DUE, TRE, QUATTRO MARATONE





Non scrivo più molto, non perché abbia perso la gioia di correre ma per quel famoso tempo che spesso mi chiedo cosa sia e dove cercarlo ma nel mio piccolo cerco di fare tutto e bene.
Ma la mia corsa non è cambiata anzi si arricchisce di esperienze e emozioni come nessun altro sport oltre il ciclismo da turismo riesce a darmi.
Non mi piango mai addosso, per carattere sono fatta così, il ritiro dell'Ironman all'Elba lo paragono a quello della Nove colli. In entrambi i casi ho peccato di inesperienza perché non ho bisogno dei pareri altrui in quanto solo io so dove posso aver sbagliato e sono sempre molto auto critica.
La gioia di correre però non mi passa... Proprio perché ormai praticare sport è Vita non ossessione.

Così ho tenuto fede alla parola data prendendo parte agli appuntamenti presi da maggio.
PACER 4H30 ALLA MARATONA DI CARPI 2013
PACER 4H30 ALLA MARATONA DI VENZIA 2013
PACER 4H15 ALLA MARATONA DI TORINO 2013

Tra queste tre ho voluto infilarci anche la Maratona per me  correndo in casa a Ravenna il 10/11 perchè ho sentito che fisicamente potevo osare.


13/10/2013 Carpi è una maratona che negli ultimi 4 anni ho sempre fatto... mi dispiace molto per il ruolo da pacer ma quest'anno è stata l'ultima volta per il momento.. vorrei provare a fare anche altre manifestazioni altrimenti mi fossilizzo solo e sempre sulle stesse e questo potrebbe far si che la mia corsa non sia più di gioia ma routine e non vorrei mai che lo diventasse..
Anche quest'anno l'organizzazione di Ignazio Antonacci è stata impeccabile e la compagnia di Andrea a fare da pacer non poteva che essere gradita grazie alla nostra grossa intesa e amicizia creata negli anni. Un po' sofferta lo è stata per via delle temperature non ancora fresche... ma il nostro compito credo che lo abbiamo fatto con diligenza e rispetto verso chi si è affidato a noi..

27/10/2013 Venezia, per la prima volta ho preso parte a questa manifestazione e per la prima volta nel team di una Donna davvero in gamba come la Julia Jones che mi ha dato molta fiducia nel fare da pacer al posto di Rocco che con dispiacere ha rinunciato all'evento ...e alla corsa...

10/11/2013 Ravenna .. la mia maratona ecco ho festeggiato il mio primo traguardo che mi fa iniziare il conto alla rovescia verso le 50 volte 42km....
Ravenna volevo tirarla al massimo ma ho dovuto anche accettare che il vento non è stato nostro compagno anzi molto avverso e ho fatto quello che ho potuto portando a casa la medaglia della mia 40^ maratona...

17/11/2013 ... Torino altra nuova maratona altro nuovo gruppo pacer...
Torino con quella splendida e matta famiglia della Marathon Truppen.. Weekend favoloso in tutti i sensi, dalla compagnia e dalle emozioni molto forti che mi hanno regalato.
Mauro Firmani e Gianluca Adornetto hanno avuto la splendida iniziativa di commemorare le vittime di Boston costituendo un gruppo di pacer alle 4h09'43'' e si sono circondati di splendide persone che hanno tagliato il traguardo come da Boston .....
Altra splendida emozione correre con lisa Magnago altra assistente alle 4h15. La mia maestra, la mia prima pacer e ormai grande amica nella vita... a cui dedico questo pezzo di una poesia
Non posso darti soluzioni per tutti i problemi della vita
Non ho risposte per i tuoi dubbi o timori,
però posso ascoltarli e dividerli con te
Non posso cambiare né il tuo passato né il tuo futuro
Pero’ quando serve starò vicino a te
Non posso evitarti di precipitare,
solamente posso offrirti la mia mano
perché ti sostenga e non cadi
La tua allegria, il tuo successo e il tuo trionfo non sono i miei
Però gioisco sinceramente quando ti vedo felice
Non giudico le decisioni che prendi nella vita
Mi limito ad appoggiarti a stimolarti e aiutarti se me lo chiedi

e aver raggiunto la pacer delle 5h in gruppo e tagliare il traguardo tutti dietro di lei .. CHIAMALE SE VUOI EMOZIONI...
dimenticavo... il pacer alle 5h accompagnata da Ilaria Razzolini è non vedente....


Chiamale se vuoi emozioni.... 






mercoledì 7 agosto 2013

Su e giù dal paradiso all'inferno della Nove colli running

Nove colli Running 2013 il racconto
(nella foto: Flò, Lodo, Dario, Marco, Bruno)

Chi l'avrebbe mai detto di vedermi alla partenza di una gara così dura?
Io la prima no.
Mai avrei pensato di poter osare tanto lontano.. l'inesperienza è stata amica in un'avventura stupenda seppur lasciata a metà.
4 mesi di allenamenti costanti, mai avuti ripensamenti sull'esserci alla partenza dando sempre dedizione e passione a ogni giorno di tabella, seppur in alcuni momenti della preparazione sono entrata in crisi.. ma quanta strada  abbiamo fatto io, le mie macchie e le mie scarpe.
Ecco che mi ritrovo a macinare km su km con la fortuna di avere sempre voglia di correre, sacrificio e sopportazione della sofferenza che la corsa può dare.
La corsa è come la persona amata, gioia e disperazione mia, come canta Battisti. Come quando dico ora basta non corro più una maratona per il prossimo mese e dopo due giorni mi ritrovo a guardare il calendario delle Ultra.
Questa è davvero follia .

L'emozione c'è è inevitabile, ABS che doveva seguirmi in questa avventura  non c'è, cause di forza maggiore gli fanno disdire l'appuntamento con me ma mi offre la compagnia di Christian alias Kicci.
L'ho visto 3 volte Christian ma tramite Andrea ho imparato a fidarmi ciecamente di lui.
Inutile il venerdì sera non riesco a dormire, nonostante una lista dettagliata di quello che può e non può servirmi sento di non essere apposto, sensazioni normalissime, in realtà ho preso tutto...
Sabato mattina 18/05/213 ore 06.00  la sveglia suona ma sono già in giro per casa con le mie cucciole maculate che mi guardano con aria sospetta come per dirmi TORNA A LETTO PER FAVORE, NON AVRAI INTENZIONE DI PORTARCI FUORI ORA? purtroppo per loro e per fortuna per me andiamo fuori alle 6.00 proprio per rilassarmi e avere la loro compagnia in esclusiva per un po'.

Passa Kicci da casa, carichiamo in macchina tutto quello che potrebbe servirmi e via verso Cesenatico.


la Nove colli quest'anno ha 136 iscritti, siamo per il 90% le solite facce che si incontrano alle Ultre,  la partenza è alle 12.00  e nelle 2 ore che precedono lo Start giro a dx a sx, salutando Amici, facendo troppe chiacchiere e non mi accorgo neanche che ho SCAMBIATO LE BUSTE DEL PACCO GARA CON DENTRO IL MIO PETTORALE.. una Gaf dovevo farla a tutti i costi e proprio quando sono bella pronta con tutto che mi accorgo che mi manca IL PETTORALE! corsa veloce CON UN SPRINT DA CENTOMETRISTA VERSO IL RITIRO PETTORALE e con la faccia rossa da pesca nettarina o meglio da Anguria chiedo all'organizzazione se qualcuno di buon cuore l'ha riportato, per fortuna chi l'ha trovato l'ha portato all'organizzazione.
Che Frana! alla fine l'emozione mi ha fregato in qualche maniera.
Il tempo prima della partenza sembra essersi fermato, il meteo è gradevole ma una cappa di calore è nascosta in quel cielo velato.
Passano dei ciclisti da porto canale che ci guardano con aria Superiore e pronunciano la famosa frase: QUESTI SONO QUEI PAZZI CHE SE LA FANNO A PIEDI.. sorrido
Finalmente arriva l'orario del Briefing.. ed ecco anche l'orario dell'appello degli atleti, Uno ad uno Mario Castagnoli li chiama, ci siamo tutti..o quasi
ore 12.00 START si parte, i primi 21km fino a SETTECROCIARI sono a ritmo controllato e i più forti devono controllare i loro cavalli scalpitanti perchè non ci possono arrivare prima delle 2h, quindi questo non è un problema che mi riguarda in quanto ho impostato un ritmo poco sotto i 6' al km, la compagnia è davvero gradevole, niente tensione, niente agonismo, niente rivalità. Sembriamo una massa di amici a un trekking domenicale, Popof, Michele, Paolo, Bruno.. nomi che a qualcuno non dicono nulla ma a tanti Tutto...
a 2h15' arrivo a Settecrociari, un Pit Stop obbligatorio che mi ha un attimo rallentato a Cesena...DOVEVO ASSOLUTAMENTE SVUOTARMI DEL DI PIù!
Al ristoro si Settecrociari ci sono anche Andrea, Enrico e kicci che mi aspetta...
Inizia il primo colle il Polenta.... da qui inizia l'avventura, condivisa davvero con tanti, su questa salita ricordo di aver percorso km, metri, centimetri con Paolo Montesi e poi Bruno Nicolussi... questa non è difficile, in alcuni tratti riesco anche a corricchiare ma ascolto i consigli datomi... camminare camminare camminare in salita e risparmiare per le discese...in meno di un'ora sono in cima al Polenta , ristoro, due chiacchiere come consuetudine vuole e via .. MA QUANDO ARRIVA LA DISCESA? ... Per arrivare a Fratta Terme non c'è poi così tanta discesa..... ma si arriva...ed è ancora caldo...
tra il primo e il secondo colle  ci sono circa 30 km di cui 11 per la salita di Pieve di Rivoschio... mamma mia...quanto sali scendi per arrivare a Meldola.... In bici sarebbe perfetto, un continuo sali scendi che ti permette di fare medie favolose ma a piedi bisogna lavorare un bel po' non si può correre sempre, ci sono tratti dove correre significherebbe un dispendio inutile di energie...
Ma arriva anche il secondo colle e con PIEVE DI RIVOSCHIO anche la mia cara Isabel con Gilberto, il suo compagno di vita,  è ancora molto caldo, so benissimo che mi ci vorrà più di un'ora per fare questa salita ma nella mia testa inizia un senso di noia, stanchezza strana e la mia prima crisi... si proprio al secondo colle... mi allontano da tutti, non lascio intravedere nulla ma inutile con Isabel mi scappa anche un pianto di sfogo... che roba strana le Ultra, riescono a tirar fuori emozioni e sensazioni stranissime... Inutile l'ultramaratona è una vocazione. Se non ce l'hai dopo la prima massimo la terza volta ti fermi... Ultramartona non significa solo tanti km, ma tanti km, lunghi, allenamento, sacrificio, notti insonni, saluti all'alba e al tramonto, spesso anche sofferenza.....

Beh alla cima di pieve di rivoschio dimentico l'inferno e l'incubo passato... non guardo neanche l'orario mi fermo al ristoro e faccio chiacchiere con Bruno con cui spesso condivido km, Kicci è sempre a mia disposizione, sulle salite non mi lascia sola mai per oltre 10' .. se c'è un assistente su cui dare completa fiducia è lui... Andrea non poteva affidarmi a persona migliore se non lui...
Si parte per la discesa che mi porterà alla salita della ciola.. niente stanchezza, ho le endorfine che stanno facendo bene il loro lavoro e la ciola mi sembra vicina e corta!
Sarà proprio così, poco importa quello che ho fatto prima ma le mie gambe hanno una sensazione di benessere che continuerà così fino alla cima per poi riprendere il cammino verso Mercato Saraceno dove inizierà la salita del Barbotto che al contrario non mi risulterà per nulla difficile .
Sulla ciola avevo intravisto David sofferente... alle prese con pressione al quanto ballerina ma eccolo ricomparire ai piedi del Barbotto a  mercato saraceno li dove ho "rubato una buona birra fresca" agli assistenti di altri amici che per l'occasione hanno allestito un ristoro di contrabbando e volevano offrirmi coca cola e acqua... W il luppolo... io vado a birra ...
la salita del Barbotto prosegue con DAvid per tutti suoi scarsi 5km.. l'ultimo km a piedi non si sente la pendenza....avevo stimato di essere in cima per le 23.15 invece a mia sorpresa riesco a esserci alle 22.40 e godermi anche quel che rimane dello spettacolo della danza del ventre mentre mangio e mi cambio prima di affrontare i 17 km di discesa che mi aspettano...
17? mi sembrano in un'infinità...
I primi 7 km li affronto senza sentire stanchezza anche grazie all'atmosfera delle lucciole al bordo strada che illuminano il verde come un albero di natale...
ma inutile durante la discesa inciampo sull'asfalto.. non vedo il dislivello che si è creato e le mie caviglie fanno KRACK ma sul momento non sento nulla, nessun dolore... la mia discesa continua seppur con qualche piccola crisi che trova risoluzione di qua e in la divagando mentalmente.... a ponte uso 1 (km 101) in 13'15' passo il secondo cancello con tanto margine  e penso che posso farcela se riesco a continuare a correre e camminare con costanza, intravedo anche i miei amici del Baracca che stanno facendo in bici la nove colli bynight e si fermano per un saluto ... ero appena uscita da una crisi nera... sul 5° colle appena iniziato incontro anche Pelo....
Sto bene... ma che succede? non riesco a muovere più bene le caviglie, soprattutto quella di destra mi fa davvero male...
non ci credo.... vado in crisi tento di continuare a salire il 5° colle ma inutile a poco dalla cima devo salire in macchina e decretare la fine di questa avventura...

la mia caviglia dx ormai è sfatta... ho male per continuare e cercare un infortunio a tutti i costi non è quello che voglio....
Il mio pensiero dice che non si può affrontare un'altra cento così ...

con rammarico 2 mesi dopo non la penso proprio così.. ho avuto paura di osare..

Ci ho impiegato quasi un mese a decidermi di pubblicarlo....

ma è ora di mettere da parte il passato e pensare al futuro.
Quello che è stato è stato.. io c'ero fino a Ponte Uso 1

Diana

 Nulla di che, chi mi conosce sa che ho un po' di passione per gli animali e ogni tanto mi fermo a guardare e a pensare al tempo che passa in fretta.
Sembra ieri quando l'ho portata a casa, quel 4 o 5 gennaio di 9 anni fa.. era così giovane e piena di vita questa cucciolotta..
Un cucciolotta da 10000000.... sorrisi .. si sorrisi, perchè il dalmata sorride e fin quando non mi è capitato uno di loro tra le mani anche io non lo sapevo...

Ma il tempo passa e per lei molto in fretta...
 Non è più il dalmata vitale e rompipalle di una volta, la sua pelle ormai pende proprio come quella dei nostri nonni, i suoi occhi hanno perso la nitidezza del color nocciola per lasciare posto a un blu profondo...
Ha tutti gli acciacchi della vecchiaia, cardiopatica, problemi articolari, pigrona e poltrona..
Quando si va fuori per il giro toilette è quasi un favore che mi fa  a camminare...
Ma il tempo non cambia la sua fedeltà, il suo amore, il suo rispetto nei nostri confronti e mentre  mi fermo a pensare e ricordare,  un sorriso nasce e  una piccola lacrima scende...

Beh che dire..

Mi piace perdermi a osservarla nella sua calma da nonnina
Mi piace rendermi conto che vive di Noi
Mi piace il suo sguardo tondo che ci guarda e osserva sempre come il primo giorno, quello non ha età
Mi piace la sua protezione nei confronti di Siria, è una mamma modello

Amo i nostri momenti di completo relax
Amo stendermi per terra e fermarmi a sentire il suo cuoricino
Amo tutto di lei..
Amo la mia Diana....




lunedì 20 maggio 2013

Prime emozioni post 9 colli running seppur metà per me


Questo non è il racconto finale, solo una sorta di ringraziamento..
ringraziamento?
si. Io mi sento di aver vinto la mia sfida personale.. non ho raggiunto i km sperati ma una certa consapevolezza del mio corpo... possiamo essere sempre meglio di quello che siamo, dobbiamo solo spostare l'asticella di volta in volta. Lo sto facendo...
Dietro a questa mia avventura c'è la grande Passione di chi ha avuto la pazienza di prepararmi e credetemi non è semplice con una che ti infila ogni tanto qualcosa fuori dal programma .. .quel qualcosa è sempre una competizione oltre la semplice corsetta.. una che era abituata a non avere regole e fare tre sport, seppur regolarmente ma a modo suo... grazie Andrea A.
A mio marito duramente provato dai miei allenamenti... quando rientrava dopo dei giorni di assenza e io che non avevo trovato un buco per infilare un allenamento settimanale lungo me lo sparavo la sera..

al mio Grande Amico e tutta la sua passione di un'ultramaratoneta che ha messo in me il suo amore per questa avventura, gli devo molto..
mi ha trasmesso la forza del sogno del'uomo d'acciaio;
ha sognato di vedermi al traguardo;
ha scritto, fatto di ogni.. e giuro che io un programma così dettagliato su quel che doveva essere la mia corsa non sono capace di scriverlo.
ha sognato durante gli allenamenti quasi da supervisore.. e io che ogni tanto scocciata mi rivolgevo a lui con un SI HO CORSO;
al mio amico che nelle vere avversità che ci presenta la vita non mi ha lasciato sola... mi ha regalato un angelo come il mitico kicci...
al mio amico che adesso vive qualcosa di particolare...
al mio amico che mi ha insegnato che nella corsa è come nella vita, l'alba prima o poi arriva...
a te Andrea...
e come me altri Ultramaratoneti ti dedicano questa novecolli.. chi interamente (perchè ci è arrivato) e chi come me ne ha corso solo qualche colle...
In questa nove colli nella classifica finale il tuo nome non compare.. ma nei nostri cuori ci sei..

Amico Nostro.. continua a farci volare con i tuo racconti e i tuoi sogni.. .

mercoledì 15 maggio 2013

Divagazioni mentali pre-9 colli



Diversamente calma ma molto tranquilla tra un alternarsi di emozioni da farmi scoppiare il cervello.. piccolo ma c'è. 

Da un po' di conti fatti, sulla carta par che forse, dico forse dovrei farcela... non è altro che un viaggio con me stessa lungo 30h..forse 31 ore.. o peggio molto corto..   l'unica cosa certa è che sono 202 km da calpestare con i piedi e non con la bici e qualsiasi traguardo raggiungerò chi mi vuole bene gioirà con me anche solo per l'emozione di essere li al traguardo e provarci... 
Lo scorso anno guardando Andrea all'arrivo, svuotato delle sue forze, steso su un lettino completamente indifeso e debole, gli dico: QUESTA COSA NON LA FARO' MAI! 
ho imparato che meglio non dire questa frase... primo o poi tocca a chi la dice. Meglio fermarsi a semplici complimenti. 

Lunedi scorso  inizia il mio temporale di emozioni, Andrea non potrà esserci con me, prendo atto e mi convinco che posso farcela da sola, chiedo delle info a chi so di certo che ci riesce anche da solo, è la prima volta che temo davvero la 9 colli... ma non ho paura..ma temo.. infondo questa è una gara solo con se stessi.
Mi convinco finalmente che posso farcela da sola, sono le mie gambe che mi devono portare su e giù, conoscendomi l'assistenza è quasi inutile, io neanche la considero durante.. (qualcuno mi dice che ultimamente metto i paraocchi come i cavalli) ma ovviamente avere tutto a disposizione sempre e ovunque è un vantaggio... ma nonostante tutti i suoi casini ABS continua a pensare a me ed ecco che il mitico Kicci corre in mio aiuto.. Kicci suo assistente lo scorso anno lungo tutto il percorso. Io il kicci l'ho visto 2 volte ma sarà con me .. Grazie ABS..
Grazie per esserci sempre e comunque..

In questi giorni  mi sono chiesta un milione di volte cosa mi passa per la testa, perché voglio far fare un viaggio alle mie gambe così lungo e micidiale per i miei tendini, articolazioni così giovani e inesperte... risposte secche non ne ho trovato, trovo delle divagazioni mentali che dicono tutto e nulla. Ormai il mio chiodo fisso è solo uno, inutile nasconderlo..

So che mi affascina mettermi alla prova e gareggiare contro i miei limiti che sono gli unici miei avversari, limiti che si possono spostare e spesso so che possono far pagare al mio fisico anche le conseguenze..
so che amo vagare con la mente nella mia solitudine delle corse..
so che amo sognare...
so che su quei colli ci sono già stata..
so che su quei colli sabato voglio tornarci.
so che voglio vivere nuove emozioni...
so che soffrirò di ogni.. ogni genere di crisi, male e dolore...
so che non è una vera passeggiata ma uno scorrere di km...

Sogno da settembre di esserci...
So che in questo viaggio se ci sono è grazie alla mia costanza che mai come questa volta non mi ha mai abbandonato..
So che ho pianto per sfiducia nei miei confronti, quando ho incastrato tutti gli allenamenti nella mia vita quotidiana...
So che ho sacrificato parte del tempo con la mia famiglia.. è grazie anche Lui che posso partire..
So che ho accanto l'affetto di Grandi Persone...
E COME DICE QUALCUNO A CUI TENGO MOLTO: TANTO TU (IO) NON PUOI FARCELA.
GUARDALA HA LA FACCIA DI UNA CHE PUO' FARCELA????

Ora mi rilasso davvero, preparo tutto e sabato 18/05 ore 12.00 START MY DREAM






giovedì 2 maggio 2013

Mi fermo, mi rilasso, respiro...

Mancano poco più di 15gg alla partenza da Porto Canale di Cesenatico...
ecco ci siamo, vado in panico...
settimana di scarico che lascerà il posto a un'altra di carico..
paure, tensioni, inadeguatezza all'avventura.. eppur io in quel elenco ci sono

Ma chi l'avrebbe mai detto...
per scommessa ho corso una maratona....
per passione  irrefrenabile ora corro le Ultramaratone...

Pensieri e emozioni litigano nella mia mente
ecco qui l'ennesimo programma di allenamento,
lo seguo, ma c'è la 50 di romagna?
devo caricare così proprio nei giorni precedenti?
Ok, mi fermo... mi rilasso..respiro... posso farcela...
per arrivare al week end e dire...
ce l'ho fatta..

Ora manca poco... cosa mi aspetta?
ecco si.. un'altra settimana di carico con la corsa..
il mio pensiero:
dai Alina...è fatta.. allontana tutto dalla testa... pensa
stringi i denti.... non andare nel pallone...

mi fermo... mi rilasso ... respiro... mi emoziono...



giovedì 18 aprile 2013

Prima o poi l'alba arriva.... 24h run di Torino


Questo è un po' il racconto girato, sentito, provato..... 

La mia prima 24h non aveva nessuno obiettivo km, è nata dall'esigenza di capire come reagisce il mio corpo e testa in determinate circostanze, soprattutto nella notte quando non hai tempo di dormire ma solo di correre.
E' stato un test pre-nove colli running valutato con Andrea Accorsi, che mi sta preparando alla pura pazzia..
Pura follia lo so, ma è qualcosa che sento dentro, una grossa ricerca di quale può essere il mio limite su quei colli e non solo, purtroppo la 9 colli ha dei cancelli orari molto stretti e devo arrivare con le gambe riposate e senza avere la testa sazia di km.
Ieri è stato un test che sono riuscita a sorpassare alla grande per me stessa al di là di ogni classifica e categoria, ovviamente mi fa piacere essere campione italiano di categoria ma quello a cui sono legata è alla mia soddisfazione di riuscire sempre a rinascere da tutte le crisi avute nella notte.. infinite, tantissime.
Alla partenza delle 10 c'era già caldo, Primavera arrivata finalmente ma troppo all'improvviso, ho sempre integrato bene ma alla 12^ ora avevo 94 km, erano le 10 e la temperatura del giorno elevata ( il primo giorno di caldo qui al nord e non ci ero abituata) contro quella della notte (a stento 6°) hanno creato uno sbalzo termico corporeo pauroso, questa la mia prima crisi molto forte, direi profonda, un senso di vuoto e nausea ... ho cercato di far di ogni per sopravvivere,i massaggi, camminare, inutile ormai tremavo come una foglia e non stavo in piedi, la paura di aver finito la mia gara si stava concretizzando (che crisi di pianto), con Andrea Boni Sforza (grande ultramaratoneta-amico mi ha assistito tutta notte e riposto in me molta fiducia) ho ritrovato pian piano calma, cambiata, bevuto qualcosa di caldo, credo tè con biscotti, appisolata un po', credo 30' e dopo ripartita.. una notte lunghissima, immensa, dove mentalmente mi sono rimasti dei vuoti, le gambe andavano avanti solo per inerzia e grande passione, alle 4.30 la seconda grande crisi, gambe dure, testa stanca, occhi pesanti... per arrivare a fare il minimo per i campionati italiani mi mancavano solo 2km ma avevo la nausea al pensiero di farli e girare ancora come un criceto nella ruota, ancora una volta davanti al mostro della crisi di sonno ma questa volta non ho avuto paura di nulla, ormai ero nel giro di boa della fine... la mia testa ha immagazzinato che mancavano meno di 6h  e che potevo farcela, dovevo solo ingannare la stanchezza, mancava meno di un'ora all'alba... e poi ..tutta discesa...
è stato così, mi sono aggrappata a tutto e tutti fino a far arrivare le 9.58 del 14/04 con il primo colpo di pistola che indicava 1' alla fine .. ecco le 10.00, finish finita e io sono ancora in ballo...queste sono le mie soddisfazioni a 28 anni, quelle date dalla corsa... corsa che amo veramente, quella dove non ho avversari ma Amici e gli unici da abbattere sono i miei limiti....














giovedì 4 aprile 2013

come la regola vuole... chi segue, dopo sarà seguito

Lo scorso anno ho seguito e incitato Andrea B.S. lungo la sua preparazione e poi lungo il suo cammino raccogliendolo nei suoi ultimi 5/7km di questi infernali ma splendidi 202 km ..
Come regola vuole se segui, vivi intensamente la passione di un vero amico ecco che l'anno dopo sarai seguita e su quei colli ti sembrerà di esserci per la seconda volta, con la propria passione aumentata da quella dell'amicizia.
Così a 40gg circa scrivo dure righe per far rimanere impresse le tensioni, a volte paure, emozioni fortissime, timori di quella corsa ai cancelli orari che mi vanno un po' stretti.
A volte temo di non arrivare al cancello del Barbotto, km 87 nelle 12h, altre volte mi sento piena di forze al punto di osare e pensare all'arrivo a  Cesenatico...
Io non so che farò, so che negli ultimi 5 mesi soprattutto da gennaio ci sto mettendo tutta la passione e costanza, passione spesso fatta di rinunce ma che mi aiutano a continuare a sognare durante la preparazione anche grazie alla mia piccola compagna a macchie che mi segue in tutti gli allenamenti costantemente.. anche in quei collinari dove a volte capita che qualcuno ti fermi per chiederti:
Mi scusi ma lei qui come ci è arrivata? l'ho vista sulla SS....  e io con un gesto di testa e una parola rispondo: CORRENDO..



18/05/2013 Cesenatico Start al sogno..

giovedì 21 marzo 2013

Guarda, cerca corri lontano, vola! Piccola donna signora del mondo vai!

Maratona di Roma 2013

eterna sognatrice, eterna corridore per la vita nella vita

Quando qualcuno mi chiede perché continuo a giocare "con i palloncini" in maratona continuo a rispondere bisogna provare per capire, prendi Una Maratona qualsiasi, non solo Roma, prendi un tempo, scrivi sui palloncini il tempo da lepre, posizionati ai nastri di partenza, non  cercare i maratoneti, sono loro che punteranno te e dovrai prenderli "con le tue ali" e portarli al traguardo.
La corsa mi emoziona tutte le volte come un bambino alle prese con il suo nuovo giocattolo.
Eppure la distanza di 42195m l'ho pestata, divorata, sofferta, odiata e amata tante di quelle volte ma ogni volta che attacco i palloncini tutto cambia, è sempre la prima  le mie attenzioni e emozioni sono solo per chi corre con me che pone immensa fiducia in quel che faremo e farò. Le loro emozioni valgono più di qualsiasi altro minuto in meno o premio.

Franco, Andrea, Felice ed Io, assistenti di gara alle 4h15 per la Maratona di Roma 2013 edizione Papale 
Loro saranno i miei compagni di passo per i passi dei maratoneti

Quest'anno per la maratona di Roma ho sentito di poter osare le 4h15 (considerando che non ho 3h30' come tempo in maratona) come assistente anche grazie agli allenamenti che con tanta pazienza Andrea UWT mi prepara e mi sopporta che mi stanno portando ad avere una certa consapevolezza del mio fisico e corpo. 
Tutti sanno che Roma è "Balorda", ingannevole, anche io ho collezionato un ritiro nel 2011 con successivo infortunio a un ginocchio.. Roma l'ho odiata per un bel po' ma non ho tentennato quando mi hanno chiesto di fare questo tempo. 
Eccolo arrivato il Weekend della Maratona di Roma, non so chi saranno i miei cavalieri e con mia piacevole sorpresa ci sarà Francesco Valerio che conosco già da tempo, non conosco gli altri ma entriamo in sintonia nella missione da correre. 
Appuntamento al sabato con il Training Consulting al Marathon Village e come da mail ecco che ci consegnano questo benedetto GPS Polar, mai usato in vita mia, da utilizzare in maratona .. non so correre con 2 orologi e il Garmin lo lascio nel borsone seppur non so usare quello dato in dotazione ma penso che nel caso in cui in maratona non funzionasse la matematica non è un opinione e il mio passo è poco sopra i 6' a km, 1+1 è sempre 2 con qualsiasi GPS.
Presentazioni di rito, saluti e baci e via di corsa per la cena e di corsa a nanna. La sveglia suonerà presto! 

17/03/2013 ora 06.30 ehm ehm ehm non riesco a venire giù da letto! Devo! Nottata un po' insonne per via del dente del giudizio che ha deciso di venir fuori proprio il giovedi prima della maratona, Amen, mi armo di pazienza e sopporto il dolore anche se mi innervosisce un po' non stare bene al 100%. 
Preparo pettorale, borsa, testa e gambe, la temperatura è freddina, pizzica un po' sulla pelle.
Mi dirigo verso l'Arco di Costantino, il solito ritrovo degli assistenti di gara, per la prima volta sono in ritardo, ma è stata dura stamattina convincere la testa che non ho dolore ai denti al punto tale che lascio l'antinfiammatorio PERSINO in camera. Sono un disastro misto alla tensione pre-maratona che ho sempre, proprio come la prima volta. 
S.O.S subito a mio marito che con tanta pazienza arriverà alle 9.00 per portarmi fuori dalle griglie di partenza  le compresse e ecco la mia salvezza.
A dire il vero avrei fatto anche a meno, una volta partiti le endorfine  rilasciate dal benessere della corsa avrebbero fatto da morfina.
Ci posizioniamo nella nostra griglia, gli occhi puntati addosso da chi pone fiducia in noi tra cui Laura, una donna fantastica. L'ho conosciuta durante la sua prima maratona a Firenze 2012 dove ero assistente alle 4h45 ed è arrivata con me alla sua seconda proprio a Roma 2013. 
Sento la sua fiducia riposta in me a pelle, tantissima. Dopo Firenze siamo rimaste in contatto grazie a Facebook e so quanto ci teneva a finire Roma in un buon tempo. 
Ed ecco, 9:30' esatte, dopo la colonna sonora del gladiatore segue il conto alla rovescia, nell'arco di quei 50'' che mi distaccano dall'arco di partenza, la mia testa vola, il mio cuore esplode di felicità, ci sono, sto pestando il suolo di Roma e lo farò per gli altri per tutti i 42km.
I colori della partenza, il fiume di gente che corre, le loro speranze, gli esordienti che li riconosci dalle loro facce, i loro sguardi tenti a cercare in noi dei riferimenti sono il vero cuore della maratona. Perchè la maratona si corre con le gambe ma il vero motore sono il cuore e la testa.

Nei primi 10 km è difficile stabilire chi vuole stare con te, mi guardo intorno ma vedo tantissime persone intorno, eccetto Laura la guardo e riguardo è sempre ancorata a me dall'inizio, il meteo non è clemente, non piove ma è freddo e c'è vento,  fortunatamente o "sfortunatamente" quest'anno il sole e il caldo non saranno nostri nemici ma rimane la solita umidità di Roma.
Proseguiamo verso la distanza della mezza maratona senza passare per giusti motivi da Piazza San Pietro dove si tiene il primo Angelus del Papa entrante, il buon Papa Francesco, ecco che inizio a vedere le solite facce, il solito gruppo, c'è anche quel ragazzo Rumeno che mi chiede info ed è alla sua prima maratona, con quel mezzo inglese di base cerco di aiutarlo a finire al meglio, siamo tutti insieme, fino alla mezza i pacer sono solo maratoneti "più esperti" che aiutano a portare il ritmo, i maratoneti sono "freschi" ma tra il 22^km e 30^ non c'è tantissima gente a tifare, la corsa inizia a sentirsi nelle gambe e con gli altri ragazzi Assistenti cerchiamo di spingerli più possibile verso le Piazze di Roma che quest'anno non saranno al 33^ km ma 34^ cercando di ingannare la loro testa, corrono da tre ore e bisogna Alleviare la sofferenza della corsa, non solo dargli il giusto passo.
Ecco ci siamo quasi tutti e entriamo nelle Piazze Romane tra gente che guarda, applaude e forse avrà capita che un loro applauso corrisponde a cento passi dei maratoneti, dal 34^ al 40^ grazie alla presenza di gente è veramente un volo, il calore umano vale più di qualsiasi integratore.
Eccoci ci siamo, vediamo il Colosseo è il km 40! è Veramente finita ed eccoci lungo i fori, mancano meno di 12' alla fine di questa ennesima esperienza, Laura, il ragazzo Romeno, la signora di Pescara, Alberobello.. eccoli sono li .. li vedo stanno passando anche il gonfiabile dell'ultimo km, non hanno più bisogno di noi, volto le spalle alla finish line e incito gli altri a non fermarsi perché manca veramente poco a essere Maratoneti.
100m ci separano all'arrivo, purtroppo francesco avrà un problema e si staccherà dopo il km 30, ma è sempre con noi, raccogliendoci per mano io Andrea e Felice, rimanendo dietro ai corridori, alzando gli occhi al tabellone che segna 4h15'10'' ci abbracciamo e ringraziamo.
Ed ecco che c'è Laura ad aspettarmi oltre l'arrivo, mi abbraccia forte, piange dalla felicità di aver raggiunto il suo obiettivo, la mia spalla c'è come c'è tutta la sua passione.
Mi emoziono e non nascondo le lacrime. Non mi vergogno a piangere di gioia per loro, quando la corsa non mi trasmetterà più queste emozioni non indosserò più le mie fedeli scarpe.


Grazie Roma, Grazie Training Consulting, Grazie Maratoneti.








mercoledì 6 marzo 2013

Salutando Simone correndo a Piacenza

03/03/2013 Placentia Marathon for Unicef

Questo non è il racconto della mia maratona, si chiuderebbe con qualche parola senza troppo emozionare, è solo un post per ricordare Simone Grassi che purtroppo non ho avuto modo di conoscere durante le Sue corsema solo a malattia inoltrata e per caso leggendo il sul Blog e vedendo una sua foto con una canotta sociale simile a quella che indossavo in quell'anno.
Una conoscenza fatta per caso ma che il caso ha voluto che io potessi avere questa immensa fortuna.
Una Atleta molto forte come immensa era la sua umiltà, un passatore 2010 chiuso in 8^ posizione assoluta senza troppo parlare e indossare, una canotta e un paio di pantaloncini semplicissimi e i suoi amici a sostenerlo..
tantissime parole spese per molti, inclusa me..
Non ricordo se ci siamo mai incontrati, forse si o forse no, non ricordo.. Ricordo un messaggio nella notte del passatore, Scusami Alina non ce la faccio ad aspettare in piazza a Faenza ma ti seguo tramite il sito. al mio ritiro compare: alina ti sei persa tra marradi e faenza?
questo è quello che mi ha colpito molto di lui..
Un Arte di vivere e di correre, la salita del passo della Colla, così immensa, lunga e nella tua umiltà hai vinto.
Questa volta la tua battaglia è stata persa, hai chiuso gli occhi per andare a correre tra gli angeli.

Ciao Simone con me non solo a Piacenza ma con noi per sempre.

Alina




mercoledì 13 febbraio 2013

Se il 13 porta male.. a me non lo so

San Benedetto del Tronto 10/02/2013 
Maratona sulla sabbia e 50km 


Alla partenza c'è il pettorale numero 13 assegnatomi, che per tanti sono Lo Surdo Pasqua Alina, sorrido per l'imprecisione ma poco importa, a me interessa essere La, su quella sabbia, vicino a quel mare che si infrange sul bagna asciuga solitario d'inverno e pesto con le mie scarpe per fargli compagnia.
Quel bagna asciuga che suscita emozioni e ricordi adolescenziali di quel mio amato mare biscegliese che ormai vedo solo 2 volte all'anno. Un'onda che d'inverno si infrange sulla sabbia fredda, gelida, sola se non in compagnia di qualche conchiglia, bottiglia vuota lasciata li, qualche pezzo di albero alla deriva e dei buon padroni che lasciano divertire i propri cani correndo liberi verso il mare dove entrano e escono come se nulla fossa, si divertono a tuffarsi, a scavare nella sabbia, scattare verso i loro amici bipedi per poi venire incontro a noi podisti..

Non c'è niente di più bello che vedere i nostri Amici Cani così felici


Questa volta nessuna trasferta mattutina ma dormo sul posto gustandomi la buona cena di pesce del sabato prima con gli altri podisti e la compagnia di Capecci e Gentil Consorte, la serata è molto fredda per permettere di mettere qualche passo a piedi, preferisco andare in hotel a dormire.
Non ho problemi a dormire la notte prima delle competizioni, dormo di sasso, la sveglia suona e in un batter d'occhio sono giù dal letto pronta e abile per la colazione MOMENTO SACRO DI OGNI MATTINA, ANCOR DI PIU' PRIMA DI UNA COMPETIZIONE. Neanche in questi momenti lo stomaco si chiude. 

La spiaggia alle 8.00  è ancora vuota ma viene riempita dal calore e dall'amicizia di noi podisti che riserviamo all'organizzatore Francesco Capecci di questa ennesima edizione di maratona e ultra sulla sabbia, in una giornata fredda, graziata dalla neve ma non dal vento gelido che ha reso con lo scorrere delle ore tutto più difficile.
La maratona domenicale ormai è diventata un ritrovo tra amici podisti , ci sono tanti Amici runner con cui scambio molto volentieri delle chiacchiere e che fanno passare in fretta l'attesa della partenza senza sentire tensioni ma solo il clima della pre-corsa dove il tempo è solo un numero che mi distanzia dalla partenza.
E' ora di partire, bisogna fare un giro corto più altri 7/8 giri sulla sabbia in base alla distanza da coprire, purtroppo qualcosa sul percorso non andrà bene ma gli organizzatori faranno in modo di rimediare, intanto le prime 2 ore passano in fretta e il vento amico fedele nel giro di boa verso sud diventerà nemico cattivo nel giro di boa verso Nord, divenendo nelle ultime ore di gara ancor più ostile  per via di quel  sole iniziale che quasi accecava e riscaldava che è finito per  nascondersi dietro qualche nuvola lasciandoci in balia di eolo che proprio caldo non è;

la mia concentrazione rimane sempre ferma sugli obiettivi ma sente che fare una 50 km significherebbe di  rischiare il ritiro la domenica dopo, voglio tenere le riserve per la maratona di San valentino a Terni, questo deve essere e rimanere un ottimo allenamento da non fermare la mia marcia con le lunghe.
Alla fine della 3^ ora non ho più dubbi sul da fare copro la distanza della maratona in maniera dignitosa, sentendo sempre una grande forza di spinta nelle gambe, godendomi il profumo del mare, il rumore di quelle onde che lasciano spazio alla sabbia morbida sotto i nostri piedi. 
Con regolarità e tanta passione arrivo a chiudere il traguardo della maratona. 

Dopo 2 anni sono riuscita a essere a San Benedetto, il numero 13 mi ha portato fortuna a livello podistico ...

Alla prossima, sempre con il sorriso e il piacere di correre.. 


Tutte le foto sono scattate dall'amico runner Maurizio Crispi che noi tutti conosciamo tramite Ultramaratone, maratone e dintorni 

martedì 29 gennaio 2013

Dalmata Diana, diario di un intervento

Diana ormai tra 10/12 anni.

Tutto inizia questo Natale, i miei Amici ("genitori umani") Alina e Francesco mi coccolano e mentre io sono girata di pancia all'aria a farmi fare le coccole sulla pancia loro si guardano con una faccia sospetta e si dicono, dobbiamo portarla dal veterinario. Perché hanno le facce perplesse? io sto bene..

Io in quel posto brutto non ci voglio proprio andare! "Mamma" si ostina a presentarmi tanti signori e signore con il camice verde o bianco, sono dolci con me, mi danno sempre le crocchette e fanno mille carezze ma non mi "fregano" io non li voglio, quando meno me lo aspetto mi infilano le mani in bocca, mi tastano, prendono quella siringona e mi dicono sempre "è per il tuo bene".

sabato 05/01 "mamma e papà" prendono me e Sira, ci infilano il guinzaglio, solito giro del paese e ci dicono che dobbiamo andare il quel postaccio! a malincuore accetto, io me la faccio sotto già prima di entrare e prima o poi la mano di qualcuna sono certa che sarà appetibile.
Guardo la faccia di mamma, mentre sente la parola intervento dopo cura.. cosa sarà?
sento che dice che deve richiamare la clinica post cura per fissare la data.. cosa sta succedendo?
Mamma e Papà mi accarezzano più del solito..

In questi giorni tutto procede bene, loro sono con il solito umore, giocano entrambi con noi, mi portano in giro a camminare anche se  ORMAI IO STO BENE NEL CALDUCCIO DI CASA, MI BASTA ANDAR FUORI A FARE LO STRETTO NECESSARIO! ma se proprio devo glielo faccio il favore di accompagnarli fuori a prendere aria, così smaltiscono.

sabato 19/01 mamma prende me e Siria e ci porta fuori e inizia a sussurrarmi che dobbiamo tornare in quel postaccio, ma questa volta in macchina porta solo me, perchè? e Siria?
come al solito faccio di tutto per non entrare in quella SPETTRALE SALA, mi tocca, devo entrare, lei mi sta supplicando di farlo.
In sala d'attesa ci sono sempre tanti amichetti, siamo tutti nella stessa situazione, dobbiamo farci vedere dai quei mostri umani. Che noia, c'è una Signora che chiama il nome della mia Alina, che tocchi a me? credo proprio di si, devo andare, ma parchè Non si fa visitare lei??? MAMMA MIA QUESTA VOLTA ALTRO CHE VACCINO QUESTA SIGNORA FARA' DRACULA!
Devo fare un prelievo, ma a cosa servirà, io STO BENE!

Finalmente esco da quel posto infernale, ma mamma parla ancora con questa signora, fissa UN ALTRO APPUNTAMENTO. MA ORA BASTA EH?!

giovedi 24/01 eppur oggi mi è sembrata un giornata normale, non ho fatto dispetti, non ho fatto danni, ho mangiato, perchè Mamma piange? dice a Francesco che domani deve portarmi di nuovo in posto orrendo, ma è pazza? mi lascia sola?  mi dispiace e mi avvicino a lei per coccolarla un po', appoggio la mia testa sulle sue gambe e rimango così tutta sera... le voglio tanto bene...



Venerdi 25/01 eccola di nuovo che mi porta in quel posto, non lo vuole capire che non ci voglio proprio entrare e tre volte in un mese SONO DIVENTATE TROPPE! ah questi umani!
la osservo per tutto il tempo d'attesa, non fa altro che stringermi e dirmi che mi vuole bene, che stasera mi viene a prendermi e che questi dottori mi vogliono bene.
Ma mi lascerà veramente qui?????
Credo di si, ed ecco che arriva la signora di sabato scorso... Ma cosa fa mamma? mi lascia qui?
Lascia il mio guinzaglio tra le mani della dottoressa, mi da un bacio sulla fronte e guardandomi va via..ma dove vai? stai qui con me... non mi lasciare ...
Sento parlare i medici, parlano di un Dalmata anziano da operare, un parola come ovariectomia e dicono che con questo tutto si risolve... ma cosa diranno mai? sono io? non capisco nulla, perché a me. 
Tutti mi girano intorno, mi intubano... io pian piano chiudo gli occhi ...qualcosa non va, che succede? sento il mio cuore strano... vuol mollare..ma..ma c'è la mia mamma, la mia famiglia che aspetta, non devo farlo... devo vincere io...
Mamma dice che sono una roccia, tutto d'un pezzo! Io ho vinto la mia battaglia!
Ecco tutto è passato, io riapro gli occhi e non sono sull'arcobaleno che porta al di là ma ANCORA IN QUEL POSTACCIO! continuo a dirmi che mamma verrà...

Eccola la mia mamma questa volta c'è anche il mio Papà... non riesco a gioire come vorrei e a sorriderle come al mio solito, sento la mia pancia "aperta", ho gli occhi pieni di lacrime, ho tanto male.. non riesco a fare a meno di lamentarmi, vorrei non farle sentire questi gemiti.. vorrei solo farle sentire che sto bene...che sono tanto felice che sia venuta a prendermi
Alina e Francesco tornano a parlare con il veterinario, qualcosa mi dice che in questo posto devo tornarci, erano felici tanto quanto me appena arrivati, brillavano a entrambi gli occhi, proprio come me.. ma ora sono strani, sono Bianchi e attoniti, addirittura mamma si siede, la dottoressa gli ha spiegato la mia battaglia durante l'intervento....

ore 20.00 tutti e 6 siamo in casa, sono felice di stare a casa ma sono tanto stanca, non riesco a mangiare.. uscire... mamma e papà rimangono con me .. si ne sono convinta mi amano proprio tanto anche se per non farmi grattare la pancia MI HANNO MESSO UNO STUPIDO BODY che usava mamma!
Stasera ho solo bisogno di stare a riposo e in casa.. al caldo..ho avuto una giornata "emozionante".. Ora però mi sento sicura, ho accanto tutta la mia famiglia e il loro amore.

sabato 26/01 mamma e papà sono sempre con me, io sto bene, ma sono ancora deboluccia ho male.. vorrei non farlo sentire e non farli preoccupare, la piccola Siria vuol giocare come al solito ma mi arrabbio con lei, oggi non ce la faccio proprio..
Voglio solo riposare...
mi portano fuori per lo stretto necessario ma che bello mi tolgono questo stupido coso che cerco ogni tanto di togliermi ma loro dicono che devo tenerlo, a me me pare na' strunzata. Ma si voglio crederci e me lo tengo E  non lo strappo ma mi sento un po' in imbarazzo. COSA MI TOCCA FARE!

che bella serata, mamma e papà mi coccolano più del solito, non si allontanano da me... ma io sto meglio e glielo faccio capire scodinzolando. Non ho mai smesso di farlo.

domenica 27/01 tutto procede bene, mamma e papà dicono che se sto bene io loro di riflesso stanno meglio.
stasera mi fanno fare qualche passo in più.. si ora inizia a andare meglio...

lunedi 28/01  che bello mi sento pian piano molto meglio, io quasi quasi torno a fare le  mie furbate, mamma è disattenta! è ora ! posso farlo! il "ristorante dei gatti" è libero posso fare l'assalto! TAC I CROCCANTINI DEI GATTI SONO i miei!
eccola arriva mamma!  mi sorride e sono certa che non mi sgrida ma mi sbaglio mi guarda e mi dice : hei tu non credere che per il fatto che non stai bene puoi prendermi in giro! no mamma l'ho già fatto!


fine del diario a oggi.... a presto il resto per il suo cuore...

OGGI DIANA STA MEGLIO, E' VERAMENTE UNA ROCCIA, VENERDI SERA IL MIO CUORE SI è FERMATO QUANDO HA SAPUTO DELL'INTERVENTO.. E MILLE RICORDI IN UN FRANGENTE DI SECONDO MI SONO RIAFFIORATI, DA QUANDO L'HO TROVATA A OGGI.
DAL 2004, ANNI INTENSI, PASSATI INSIEME, EMOZIONI, PIACERI.. IL SUO MAGICO SORRISO APPENA TROVATA E LE SUE ZAMPE SULLE MIE SPALLE MENTRE QUELLA LINGUA MI LECCAVA IL VISO... tutto questo in un animale, qualcosa di estremamente vero che la creatura non ha sbagliato a creare.

PER LA PRIMA VOLTA HO AVUTO PAURA DI PERDERE LA NOSTRA AMATA DIANA...SO BENE CHE NON VIVONO IN ETERNO, LA REALTA' è CHE NON SI è MAI PRONTI ALLA FINE.



venerdì 11 gennaio 2013

La maratona di Creval... Cuore...

6 gennaio 2013, Grazie Andrea, Monica, Gianfranco, Claudio per averci fatto di nuovo pestare la terra con le nostre scarpe e ancora una volta aver tagliato la finish line di Crevalcore con le mie amate macchie.

Nonostante le ferite del terremoto che ha sconvolto la nottata tra il 19/20 maggio e la mattina del 29 dello stesso mese la cittadina di Crevalcore è viva e continua a farsi sentire con tutto il suo calore e a volere fortemente ancora una volta i maratoneti attraverso le loro strade di campagna, attraverso la loro cittadina,  attraverso al loro piazza dilaniata dalla natura. 

Andrea Accorsi e Monica Barchetti non si sono smentiti neanche questa volta, una maratona di circa 300 partenti, molto veloce, la conosco bene questa 42km, l'ho fatta anche lo scorso anno..
I Ragazzi con la collaborazione di Gianfranco Gozzi (presidente del club supermarathon) e Claudio Bernagozzi sono riusciti a portare nella loro terra più di 700 atleti tra la manifestazione della maratona e mezza, tutto il ricavato andrà alla cittadina per la ricostruzione. 
Il percorso in parte è cambiato per via dei danni, ma i volontari sono sempre gli stessi che ci accolgono con il sorriso, il calore umano.  


Dopo Ascoli Satriano mi ero promessa di correre Crevalcore per me e per Siria, non avrei mai rinunciato per nessuna ragione al mondo di correre questa maratona con la maculata, VOLEVAMO ABBATTERE INSIEME IL TEMPO IMPIEGATO LO SCORSO ANNO... con lei ci impiego di più in maratona, le attenzioni e le tensioni si triplicano. Non sono più io la maratoneta ma è Siria, va coccolata e amata ancor di più, fargli capire che stiamo giocando e non gareggiando, che la corsa è il nostro piccolo mondo. 

Verso la fine dell'anno mi arriva un messaggio in cui mi si offre la possibilità  di correre come pacemaker,  non ci penso neanche un attimo a rifiutare e che PACEMAKER SIA! 
Nel mio piccolo voglio contribuire anche io a dare una mano ai ragazzi, si meritano tutto il nostro appoggio a amicizia.... 

Ecco che mi sono ritrovata a vivere una splendida emozione attraversando le campagne, la città, la piazza limitatamente a quello che è possibile attraversare di nuovo con Siria e aiutando gli altri. 
Non c'è nessun racconto da parte mia, le emozioni che ho vissuto non riesco a metterle scritte, sono impresse dentro... ma riporto i ringraziamenti di Andre e Monica fatti su facebook a tutti quelli che hanno portato le proprie scarpe e il proprio contributo in questa splendida cittadina che fino al 20/05/2012 quasi nessuno conosceva. 

Andrea Accorsi: 
Avevo deciso di tenere un diario quotidiano del terremoto. L’ho fatto per alcuni giorni, per qualche settimana, poi una mattina mentre correvo sul mio solito giro in campagna, quello che molti di voi hanno percorso domenica 06 gennaio, mi sono ricreduto. Al rientro verso il centro del paese, mi sono fermato ad osservare le vie del centro con due occhi appoggiati ad una recinzione e la voglia di vedere al di là di quel metallo. Era difficile continuare a fare la cronaca di un dolore aperto. Non potendo penetrare la zona rossa ho chiuso per un istante il mondo fuori e mi sono immerso nel ricordo del 06 gennaio 2012, quando via Matteotti era viva, piena di gente in festa, colma di maratoneti. Portare la maratona nel mio paese d’adozione era stata una scommessa. Una voglia di libertà che sconfinava tra lo scetticismo dei campi e la curiosità del borgo. Eppure tutti si erano stretti intorno al progetto che insieme a Monica, Gianfranco e Claudio avevamo germinata così su due piedi. Ed il 06 gennaio 2012 Crevalcore era diventato un paese di maratoneti. Chi l’avrebbe mai detto… Quella mattina nelle mie orecchie c’erano ancora le vostre voci. Negli occhi chiusi, i vostri sorrisi. E nella mente l’idea che la mia vita e quella delle persone care era stata per un istante preda di sconforto e terrore. Minata da scosse continue e dalla nebbia di un pericolo a cui non sapevamo e non potevamo dare risposta ed avere difesa. Ad un tratto si è avvicinata una signora anziana, con lo sguardo ferito dalla sofferenza e gli occhi spenti di chi sta abbandonando la speranza. Mi ha fissato per qualche istante, poi le sue parole hanno rotto il frastuono di quel silenzio: “E adesso dove andiamo…Non ho più una casa”. Ricordo l’ago che mi ha trafitto la gola, ma più di ogni altra cosa ricordo il suono della sua voce: lontana.
“A correre”, le ho risposto. Erano parole insensate, le mie, profondamente banali e perfino scortesi, al limite del blasfemo. Avrei meritato una replica dura, secca e cattiva. Uno sputo sulla faccia. Ma solo quelle mi sono venute, perché forse in cuor mio volevo scappare, andarmene da quell’angolo di dolore che non ero capace di alleviare. Lei mia ha sorriso e la sua mano ha carezzato la mia pelle, riscaldandola. Così come sanno fare solo gli angeli.
“Fatela anche quest’anno quella corsa” ha detto, “è stata una bella giornata, ne abbiamo bisogno”.
Domenica 06 Gennaio 2013 ognuno di voi ha restituito quella calda carezza alla mia compaesana, e con lei a tutta la nostra terra. Ogni passo della vostra corsa ha lasciato un’impronta nel fango, nell’asfalto e nel cuore del mio paese. Se potessi esprimere la gioia che ho provato domenica sera avrei di che illuminare il cielo per un millennio. Vi ho guardato correre, ridere, qualcuno perfino piangere. Ho letto i vostri sorrisi amari e quelli vivi. Vi ho visto mangiare, bere e parlare di cose belle e di cose buone. E mi sono detto che per l’ennesima volta avevo ragione io: l’amore vince sempre. L’amore ricostruisce le case, ripulisce le spiagge, riunisce le perdite. La corsa è amore, in tutte le sue espressioni, in tutte le sue forme. Domenica 06 Gennaio voi ne siete stati l’esempio vivente.

GRAZIE DICUORE A TUTTE LE PERSONE CHE CREDONO ANCORA CHE L’AMORE, L’AMICIZIA E LE BUONE PAROLE SIANO L’ANTIDOTO ALLE GUERRE, ALLA CATTIVERIA E AL TERREMOTO. CREVALCORE VI ABBRACCIA COL CUORE, MARATONETI.

Andrea

Monica Barchetti:
Ciao a tutti, io non sono solita a scrivere, né tantomeno mi piace essere “pubblica” ma questa volta non posso e non mi sento di esimermi dal farlo, dopo aver letto e ricevuto tutte le vostre parole, dediche, saluti e ringraziamenti (sia personali che su questo famelico FB!)
Nessuno e’ perfetto, quindi anche noi avremo fatto degli errori, ma poco importa, si impara sempre e la vita e’ bella e giusta anche per questo…quindi anche le critiche ed i commenti non potranno fare altro che arricchire il nostro bagaglio per le nuove esperienze che verranno.
Noi ci siamo impegnati per farvi stare bene. Io mi sono impegnata perche’ la Maratona di Crevalcore potesse regalare emozioni e farvi arrivare l’amore che mi lega a questo sport. La corsa, intesa sia nel suo sforzo immane, sia come essere gli uni tutt’uno con gli altri. Basta guardare il sorriso che ci appare sul volto ad ogni sguardo ed in qualsiasi momento.
Nella due giorni della Maratona di Crevalcore sono successe tante cose ed ho visto ed incontrato tante persone, tanti amici (alcuni non li vedevo da tanto tempo ed e’ stato bellissimo). Ad ognuno di voi mi lega un sentimento, un ricordo o piu’ semplicemente il saluto che all’occasione ci si scambia. So’ di non aver avuto la possibilita’ di salutarvi tutti, e magari con qualcuno l’ho fatto anche di fretta, sono certa che mi avrete perdonato per questo, ma dentro di me vi assicuro che c’eravate…dal primo all’ultimo! Dal km.1, passando per il 21,097 e finendo al 42,195km.
Non voglio citare nessuno perche’, sara’ retorica la mia frase, rischierei di dimenticarmi di qualcuno e non sarebbe giusto e bello, ma desideravo ringraziarvi tutti per quello che ci avete dato, per quello che siete e per essere venuti a trovarci…e per quelli che non c’erano, rimandiamo l’appuntamento al 2014. Perche’ Crevalcore Vi aspetta. Noi Vi aspettiamo.
Sono fortunata…faccio parte di un gruppo di Amici! GRAZIE.
Monica Barchetti