martedì 26 giugno 2012

La mia Pistoia-Abetone

 Uscita sconfitta dalla 100km e dopo quel che rimaneva di una domenica passata a chiedersi perchè mi sono imposta un ritiro al 65^km, il lunedi dopo mi sono rimessa in gioco, cancellando tutto quello che ho fatto dal sabato pomeriggio 26/05 alle ore 15.00 in quella via Faentina, che sono certa tornerò a rivedere, all'una di notte.. perchè non ho saputo reagire alla crisi di sonno? panico? buio? non lo so ma so che devo imparare ancora molto. La notte è strana, mi riserva sempre mille sorprese, dubbi, perplessità. Nella notte si fanno troppi conti, si tirano somme che forse non so ancora fare ma sono certa che imparerò.

Il lunedì mi rimetto in bici, faccio 15km per andare in piscina, nuoto e ritorno a casa... sento che il mio fisico reagisce bene. E' ora di riprendere senza pensare e dimenticare ogni strascico di quella 100, sto bene, posso, correre, nuotare e andare in bici cosa voglio di più? per giunta il sabato dopo ho anche un triathlon sprint! è proprio ora di tornare, di ricaricare ogni genere di energia scaricando e confrontandomi con me stessa con quello che è il triathlon. Ne viene fuori un capolavoro diviso tra uno Sprint a San Giovanni in Persiceto e Un Picasso all'olimpico di Bardolino.
Ci ho tenuto molto a esserci a San Giovanni, nonostante il dolore e le ferite del terremoto che da casa mia quel 20/05 e quel maledetto 29/05 si è sentito TROPPO bene ed ha lasciato segni nei cuori e nei beni di questa Emilia, i ragazzi del Granarolo triathlon si sono prodigati per portare avanti uno degli Sprint di triathlon meglio organizzati. Ed ecco che io c'ero a rendere omaggio ai loro sforzi di organizzare una gara 4 gg dopo la catastrofe... a 9km dalla splendida Crevalcore..

Ritornando al Mostro Abetone;
lo scorso anno ho dovuto rinunciare a questa corsa folle, dura e importante, il piriforme non ne voleva proprio sapere di farmi camminare decentemente e tanto meno correre.
Quest'anno ero incerta se farla, per tantissimi motivi, dalla paura di questo splendido percorso a altro, ma dopo il triathlon olimpico di Bardolino del 16/06 contatto Renzo Agostini, uno di quei amici che vedo solo nelle corse e sento come se ci vedessimo tutti i giorni, gli dico ORA NON CAMBIO PIù IDEA OK SONO PRONTA!
Lo ringrazio infinitamente, si è prodigato per me, l'ho fatto impazzire per l'iscrizione UISP / FIDAL e per trovarmi 2 posti per dormire in palestra la sera prima dell'impresa.
Faccio un summit in casa con il marito che ultimamente brontola spesso per le gare e per giunta questa parte troppo presto, gli dico della possibilità di dormire in palestra ma lui mi dice che preferisce rimanere a casa con le Bimbe Maculate e di evitare di fare la levataccia delle 3.00 di mattine e partire perchè conosce bene quella strada sa quanto è duro L'Abetone.. MI DICE: ALI SEI SICURA DI FARCELA CON QUESTO CALDO? SONO PREOCCUPATO, IN CAMION è DURA E FIGURIAMOCI FARLA DI CORSA.
Non mi sottovaluta, è mio marito e lui come tutte le persone che mi amano ma non praticano sport si preoccupa per me perché sa quanto il caldo influisce su di me.
Lo tranquillizzo e lui esordisce dicendomi: MA QUELLA CICORIA DI ANDREA NON VIENE???? NON SI è ANCORA RIPRESO DALLA NOVE COLLI A PIEDI? Perchè non glielo chiedi?
contatto Andrea e mi dice subito si,  perchè vuole testare le sue caviglione  provate dalla 9colli. Test superato.

23/06
Un sabato passato a casa il più possibile per partire poi alle 19.00 verso Sasso Marconi dove ho l'appuntamento con Andrea per andare a Pistoia e dormire in Palestra.
Questa mezza sega  di Uomo in questa situazione mi fa mille problemi dicendomi: MA E' NECESSARIO DORMIRE IN PALESTRA?????? gli rispondo SI! considerando le finanze! mezza femmina! ed è un complimento!
Con Andrea c'è un rapporto fraterno di amore e odio e chi ci conosce sa quanto siamo legati da questo sport.
In macchina continua dicendomi che dovrò ringraziarlo e che mio marito dovrebbe pagarlo perchè gli sta facendo il favore di sopportarmi! Uomini! tutti uguali! Lui e mio marito UGUALI
Finalmente troviamo a Pistoia la Palestra in Via "Molinuccio" via che in realtà sarà MOLINUZZO e giustamente il navigatore ci dice inesistente, ma avevo trascritto male l'indirizzo solo per questo do ragione a Andrea che mi dice che sono una Frana!
Arrivo e sistemazione, le brande non sono così male, non ho il sacco a pelo ma mi sono attrezzata di trapuntino e lenzuolo così mi sistemo un vero letto, purtroppo l'arrivo alle 21.30 non ci permette di andare a usufruire del pasta party ma ci attrezziamo con borse frigo e pappa da casa.
Incontro la Denise Quinteri per caso in palestra, che piacere rivederla, un'amante della corsa e podista come il suo blog RUNNER PER CASO, ci segue nelle gare..senza nessuno scopo di lucro. pochi ancora così.
ceniamo, sistemiamo e un giretto in centro per andare vero il Duomo li dove domani partiremo. caso? incontro Angela Gargano con suo marito Michele Rizzitelli, mia conterranea, Ultrapodista e un grosso esempio di umiltà. Lei ha una parola per tutti, mi si illuminano gli occhi ogni volta che la incontro. Lo scorso anno al passatore Andrea gli aveva detto di me, non la conoscevo, ma ricordo bene quando a Marradi mi si è avvicinata parlandomi e incitandomi.. lei non mi conosceva ero una sconosciuta ma mi ha confortato. Parole che mi porto dentro e che ogni volta che la incontro mi vengono in mente. Adoro Angela.. a prescindere dal fatto che lei sia la Gargano, che siamo entrambe Pugliesi e per giunta vicine di Paese.. In corsa è una ricarica di energia Positiva, stare al suo fianco è sempre un piacere e un sentirmi serena "al sicuro".
Saluti e baci e si va verso la palestra per dormire. C'è il solito signore con il suo fedele Ultra Barboncino educatissimo, durante la notte non abbaierà e non disturberà nessuno. Piccolo, rimane accanto al suo padrone ed ho bene impresso come al risveglio lui era li accanto al suo amico Uomo con tanta dolcezza. E' stato inevitabile una lacrima mi è scesa pensando alle mie amate macchie, quanto mi è mancato quel musino a cui do il buongiorno la mattina.
L'ultrabarboncino a cui secondo me La IUTA dovrebbe riconoscere una targa :) è stato educatissimo al contrario di chi la notte non ha avuto rispetto per chi dorme, PASSI CHI RUSSA, PASSI CHI SCOREGGIA, PASSI CHI è NOTTAMBULO MA NO CHI ALLE 4.00/4.30 FA GRUPPO E PARLA DISTURBANDO CHI DORME!  QUESTA E' MALEDUCAZIONE!

Per ridere un po': non sapevo dell'uso delle lenti a contatto da parte di Andrea, E' PROPRIO CIECO, lo chiamo durante la notte perchè pensavo fosse lui a russare e DAVANTI AI MIEI OCCHI MI COMPARE UNA SAGOMA CON UN PAIO DI OCCHIALI CHE INVECE DI 2 LENTI HANNO 2 FONDI DI BOTTIGLIA ED IO NEL CUORE DELLA NOTTE: MAMMA MIA GLI INCUBI, CHE SPAVENTO! ah se ti vedessero le FANZZZZZ

tra più e meno io le mie ore di riposo le faccio fin quando questi 5 sapientoni non iniziano a parlare per poi capire che loro si fermeranno a San Marcello! faxxulo! scusatemi il termine ma lo sfogo ci vuole in questa circostanza! gente egoista!

24/06
La sveglia viene stabilita da questi fantastici ATLETI, pazienza ormai è fatta ed è ora di integrare per fare scorta per le prossime 7h è inutile incaxxarsi. Il mondo è bello perché è Vario. 
Butto giù alle 5h di mattino pasta integrale con parmiggiano a scaglie e un filo d'olio extravergine proveniente dalle campagne di mio suocero, non c'è olio migliore, per concludere con una crostatina alla marmellata. Dovrei essere apposto per il momento, preferisco non appesantirmi prima della partenza.. se ci metto anche la digestione alle 7.30 invece di correre mi piego e rotolo dalla pesantezza. h 5 perfetto! questa volta alimentazione e digestione non mi hanno dato problemi.

H6.30 siamo in piazza si iniziano a incontrare amici e Amici, Lodovico e Andrea iniziano a prendermi in giro bonariamente, dicendomi che non ce la farò, che l'abetone è un mostro etc etc...
Io intanto alla partenza per questi 50km al 90% in salita ci sono! SONO PRONTA E VOGLIO AFFRONTARLO.
Incontro le amiche del CAI Pistoia, Franca, Simonetta, ERita.. che donne ragazzi!
A chi mi chiede se mi sono allenata  in salita io rispondo no.. ho km e km nelle gambe di fondo ma non ho km di forza in salita. Ho deciso meno di un mese prima di farla tra si e no. Ma io ci metto faccia, cuore e gambe fino all'ultimo muscolo che ho.

Saluto Andrea che va Su in cima all'Abetone in macchina per poi scendere e iniziare il suo allenamento fino a San Marcello per poi tornare su,  intanto si va, ore 7.30 c'è lo sparo d'inizio, in questa gara ci sono Donne fortissime, C'è L'avvocato Carlin ormai vincitrice indiscussa del Passatore di estrema gentilezze e umiltà, poco tipica dei Campioni, ricordo ancora a Roma la sua presenza al traguardo mentre arrivavamo noi gruppo delle 4h45, c'è anche la Paola Sanna che non ho ancora avuto il piacere di conoscere di persona.

Mi prometto che devo essere prudente, rimango infondo, quasi in un senso di chiusura, non devo seguire il passo di nessuno e devo impormi di fare il mio di passo, devo essere prudente, non conosco il percorso,   ne troppo lento e ne troppo veloce, in entrambi casi pagherei e mentre sono concentrata incontro il Dr Paolo Bagnoli, qualcuno lo chiama Legenda, chi sa delle sue imprese capisce perchè, ma alla fine nonostante le chiacchiere non mi accorgo nemmeno che lui si dilegua avanti! Mi chiedo proprio a cosa stavo pensando e quanto io fossi concentrata... Intanto ritrovo Adele, La Prof d'artistica runner e qualche passo dopo Sara Valdo.. ma come mi ero promessa non devo seguire nessun passo e fare il mio e su quella lunghissima salita che porta al traguardo delle Piastre dal km 6 seguo solo la mia testa, scambio mille parole con tutti e con nessuno... le mie gambe hanno un ritmo, il mio cervello invece capisce di aver frainteso l'altimetria e che questa salita con quella del Montealbano non ha nulla che fare, questa è più lunga di 2km e molto più pendente, al 13^km il mio cervello è provato dal caldo, a meno di un km c'è il traguardo e inizio a autoconvincermi che è la fine della mia prima gara, sento la crisi, una di  quelle crisi che ti dicono che è finita, invece no è finito il primo traguardo, ora inizia il secondo, arrivo alle Piastre, mi fermo qualche minuto, mi rinfresco la testa, tutti i miei riccioloni e non ne lascio uno asciutto! Il mio cervello deve riprendersi! Devo ripartire! e si va.
Qui la strada diventa generosa, buona, morbida è un sali scendi continuo che permette di correre bene, rinasco atleticamente ma evito di consumare troppe energie, il mio pensiero è quello che dal 33^ km inizia la mia 3a gara nella gara, riprendo posizioni una dopo l'altra fino a ritrovare dei carissimi amici, intanto attraverso la Valle del Reno fino a raggiungere Campotizzori km 20, si riprende a salire e ritrovo Luca Trovato, salutato alla partenza, di cui ho letto il suo racconto della sua Pistoia San Marcello 2011, ci salutiamo, lui sente che ha i crampi e vuole rimanere con il suo passo. Lo capisco e intanto io continuo il mio tragitto da sola (in realtà non lo sarò mai), km 22 si va verso  Maresca, c'è un tratto tutto sterrato, prima di infilarmi in quel viattolo vedo un volto conosciuto, è Claudio Giannini che è fermo a una macchina amica, gli chiedo un po' di acqua e Coca Cola, un sorriso mi porta via, sento voci amiche che mi fanno sorridere dicendo NOI LA DIAMO A TUTTI, saluti di corsa e via e su verso il passo dell'Oppio in compagnia di Fabrizio che saluto, dal 25^km si inizia a scendere in picchiata, incontro Marisa e Ermanno giusto il tempo di 2 chiacchiere e via, ricordo bene il km tra 26 e 27 molto ripido, ho avuto quasi pausa di strafare,  tanto da lasciare libere le gambe avendo un passo sciolto da recupero e nonostante tutto ciò ho corso  con un passo a 4'30''km, non mi freno ma devo fare attenzione, Mi sembra una discesa interminabile ma  passo dopo passo, un piede davanti l'altro arrivo al mio 2^ traguardo,  dove trovo ad aspettarmi Andrea, SAN MARCELLO km 30 , ci credo, sto bene nessuna crisi ho solo un pensiero riprendere e rigenerare le mie gambe nella buca di quei corti 3km che mi separano da La Lima. Una buca, una discesa ripida che potrebbe prosciugarmi, ma non glielo permetto. La mia testa comanda le mie gambe, il mio cuore e la mia passione fanno il resto ed ecco che sono arrivata all'inizio della mia ascesa, quei lunghissimi 17km che mi separano alla cima. CI SONO, il primo km è morbido, permette ancora di correre con continuità ma è caldo. Non devo sopravalutarmi.
Andrea mi dice di fare attenzione all'idratazione, ha ragione è molto caldo, cerco sempre di avere la testa bagnata e non sprecarmi quando ho bisogno di bere senza esagerare, le fontane lungo il percorso e i rifornimenti non sono mai mancati. Niente acqua fredda che scende direttamente dal monte, la temperatura corporea è molto alta e rischio di avere qualche malanno però le uso per bagnare il cappello, è un toccasana per il mio cervello.
Andrea è stanco lo vedo un po' sofferente gli chiedo gentilmente di non starmi accanto, voglio proseguire sola, AMMETTE PER UNA VOLTA CHE GLI STO DANDO FILO DA TORCERE, scherzo, so benissimo che il suo primo lungo dopo un mese durissimo a livello fisico e mentale, ma non voglio nessuno accanto, voglio solo me e  continuo a correre alternando costantemente corsa e passo, passo corsa, come una magia e poesia che si sono uniti su quella salita, tra quegli alberi laterali alla strada la cui ombra mi ripara e che cerco di continuo ma senza sofferenza, salgo, corro, incontrando ancora carissimi Amici, Marco, Renzo e le "sue donne" che hanno finito la loro gara e sono li a fargli assistenza,  i km volano via costantemente, con sofferenza per aver utilizzato tutto la forza possibile e tanta gioia nel cuore ho visto quella cima che non avrei mai immaginato. ABETONE.. SI CI SONO NON CI CREDO ANCORA. IL CUORE ESPLODE DI FELICITA'.
Fino a quel momento non ho mai guardato il time se non per scandire tecnicamente corsa e passo su quel Mostro di salita, 17km di continua ascesa di cui dal 42^km al 48^ sembra non finire mai, questi non perdonano gli errori fatti in precedenza.
Ho messo tutta la mia passione in questa corsa inaspettatamente belle e affascinante, le medaglie le ho nel cuore e non su quel podio.
Ho portato a casa la felicità e la passione che testa, cuore, gambe sanno scaturire nella sofferenza di tanti km.
Sono felice, Ho vinto una sfida quasi impossibile. Io c'ero, ho vinto la mia gara, ho scalato l'Abetone.

ora posso tornare a scrivere
Ho fatto pace con la corsa..  e il mio blog ha un senso..

ringrazio chi perderà 5' per la lettura