martedì 29 gennaio 2013

Dalmata Diana, diario di un intervento

Diana ormai tra 10/12 anni.

Tutto inizia questo Natale, i miei Amici ("genitori umani") Alina e Francesco mi coccolano e mentre io sono girata di pancia all'aria a farmi fare le coccole sulla pancia loro si guardano con una faccia sospetta e si dicono, dobbiamo portarla dal veterinario. Perché hanno le facce perplesse? io sto bene..

Io in quel posto brutto non ci voglio proprio andare! "Mamma" si ostina a presentarmi tanti signori e signore con il camice verde o bianco, sono dolci con me, mi danno sempre le crocchette e fanno mille carezze ma non mi "fregano" io non li voglio, quando meno me lo aspetto mi infilano le mani in bocca, mi tastano, prendono quella siringona e mi dicono sempre "è per il tuo bene".

sabato 05/01 "mamma e papà" prendono me e Sira, ci infilano il guinzaglio, solito giro del paese e ci dicono che dobbiamo andare il quel postaccio! a malincuore accetto, io me la faccio sotto già prima di entrare e prima o poi la mano di qualcuna sono certa che sarà appetibile.
Guardo la faccia di mamma, mentre sente la parola intervento dopo cura.. cosa sarà?
sento che dice che deve richiamare la clinica post cura per fissare la data.. cosa sta succedendo?
Mamma e Papà mi accarezzano più del solito..

In questi giorni tutto procede bene, loro sono con il solito umore, giocano entrambi con noi, mi portano in giro a camminare anche se  ORMAI IO STO BENE NEL CALDUCCIO DI CASA, MI BASTA ANDAR FUORI A FARE LO STRETTO NECESSARIO! ma se proprio devo glielo faccio il favore di accompagnarli fuori a prendere aria, così smaltiscono.

sabato 19/01 mamma prende me e Siria e ci porta fuori e inizia a sussurrarmi che dobbiamo tornare in quel postaccio, ma questa volta in macchina porta solo me, perchè? e Siria?
come al solito faccio di tutto per non entrare in quella SPETTRALE SALA, mi tocca, devo entrare, lei mi sta supplicando di farlo.
In sala d'attesa ci sono sempre tanti amichetti, siamo tutti nella stessa situazione, dobbiamo farci vedere dai quei mostri umani. Che noia, c'è una Signora che chiama il nome della mia Alina, che tocchi a me? credo proprio di si, devo andare, ma parchè Non si fa visitare lei??? MAMMA MIA QUESTA VOLTA ALTRO CHE VACCINO QUESTA SIGNORA FARA' DRACULA!
Devo fare un prelievo, ma a cosa servirà, io STO BENE!

Finalmente esco da quel posto infernale, ma mamma parla ancora con questa signora, fissa UN ALTRO APPUNTAMENTO. MA ORA BASTA EH?!

giovedi 24/01 eppur oggi mi è sembrata un giornata normale, non ho fatto dispetti, non ho fatto danni, ho mangiato, perchè Mamma piange? dice a Francesco che domani deve portarmi di nuovo in posto orrendo, ma è pazza? mi lascia sola?  mi dispiace e mi avvicino a lei per coccolarla un po', appoggio la mia testa sulle sue gambe e rimango così tutta sera... le voglio tanto bene...



Venerdi 25/01 eccola di nuovo che mi porta in quel posto, non lo vuole capire che non ci voglio proprio entrare e tre volte in un mese SONO DIVENTATE TROPPE! ah questi umani!
la osservo per tutto il tempo d'attesa, non fa altro che stringermi e dirmi che mi vuole bene, che stasera mi viene a prendermi e che questi dottori mi vogliono bene.
Ma mi lascerà veramente qui?????
Credo di si, ed ecco che arriva la signora di sabato scorso... Ma cosa fa mamma? mi lascia qui?
Lascia il mio guinzaglio tra le mani della dottoressa, mi da un bacio sulla fronte e guardandomi va via..ma dove vai? stai qui con me... non mi lasciare ...
Sento parlare i medici, parlano di un Dalmata anziano da operare, un parola come ovariectomia e dicono che con questo tutto si risolve... ma cosa diranno mai? sono io? non capisco nulla, perché a me. 
Tutti mi girano intorno, mi intubano... io pian piano chiudo gli occhi ...qualcosa non va, che succede? sento il mio cuore strano... vuol mollare..ma..ma c'è la mia mamma, la mia famiglia che aspetta, non devo farlo... devo vincere io...
Mamma dice che sono una roccia, tutto d'un pezzo! Io ho vinto la mia battaglia!
Ecco tutto è passato, io riapro gli occhi e non sono sull'arcobaleno che porta al di là ma ANCORA IN QUEL POSTACCIO! continuo a dirmi che mamma verrà...

Eccola la mia mamma questa volta c'è anche il mio Papà... non riesco a gioire come vorrei e a sorriderle come al mio solito, sento la mia pancia "aperta", ho gli occhi pieni di lacrime, ho tanto male.. non riesco a fare a meno di lamentarmi, vorrei non farle sentire questi gemiti.. vorrei solo farle sentire che sto bene...che sono tanto felice che sia venuta a prendermi
Alina e Francesco tornano a parlare con il veterinario, qualcosa mi dice che in questo posto devo tornarci, erano felici tanto quanto me appena arrivati, brillavano a entrambi gli occhi, proprio come me.. ma ora sono strani, sono Bianchi e attoniti, addirittura mamma si siede, la dottoressa gli ha spiegato la mia battaglia durante l'intervento....

ore 20.00 tutti e 6 siamo in casa, sono felice di stare a casa ma sono tanto stanca, non riesco a mangiare.. uscire... mamma e papà rimangono con me .. si ne sono convinta mi amano proprio tanto anche se per non farmi grattare la pancia MI HANNO MESSO UNO STUPIDO BODY che usava mamma!
Stasera ho solo bisogno di stare a riposo e in casa.. al caldo..ho avuto una giornata "emozionante".. Ora però mi sento sicura, ho accanto tutta la mia famiglia e il loro amore.

sabato 26/01 mamma e papà sono sempre con me, io sto bene, ma sono ancora deboluccia ho male.. vorrei non farlo sentire e non farli preoccupare, la piccola Siria vuol giocare come al solito ma mi arrabbio con lei, oggi non ce la faccio proprio..
Voglio solo riposare...
mi portano fuori per lo stretto necessario ma che bello mi tolgono questo stupido coso che cerco ogni tanto di togliermi ma loro dicono che devo tenerlo, a me me pare na' strunzata. Ma si voglio crederci e me lo tengo E  non lo strappo ma mi sento un po' in imbarazzo. COSA MI TOCCA FARE!

che bella serata, mamma e papà mi coccolano più del solito, non si allontanano da me... ma io sto meglio e glielo faccio capire scodinzolando. Non ho mai smesso di farlo.

domenica 27/01 tutto procede bene, mamma e papà dicono che se sto bene io loro di riflesso stanno meglio.
stasera mi fanno fare qualche passo in più.. si ora inizia a andare meglio...

lunedi 28/01  che bello mi sento pian piano molto meglio, io quasi quasi torno a fare le  mie furbate, mamma è disattenta! è ora ! posso farlo! il "ristorante dei gatti" è libero posso fare l'assalto! TAC I CROCCANTINI DEI GATTI SONO i miei!
eccola arriva mamma!  mi sorride e sono certa che non mi sgrida ma mi sbaglio mi guarda e mi dice : hei tu non credere che per il fatto che non stai bene puoi prendermi in giro! no mamma l'ho già fatto!


fine del diario a oggi.... a presto il resto per il suo cuore...

OGGI DIANA STA MEGLIO, E' VERAMENTE UNA ROCCIA, VENERDI SERA IL MIO CUORE SI è FERMATO QUANDO HA SAPUTO DELL'INTERVENTO.. E MILLE RICORDI IN UN FRANGENTE DI SECONDO MI SONO RIAFFIORATI, DA QUANDO L'HO TROVATA A OGGI.
DAL 2004, ANNI INTENSI, PASSATI INSIEME, EMOZIONI, PIACERI.. IL SUO MAGICO SORRISO APPENA TROVATA E LE SUE ZAMPE SULLE MIE SPALLE MENTRE QUELLA LINGUA MI LECCAVA IL VISO... tutto questo in un animale, qualcosa di estremamente vero che la creatura non ha sbagliato a creare.

PER LA PRIMA VOLTA HO AVUTO PAURA DI PERDERE LA NOSTRA AMATA DIANA...SO BENE CHE NON VIVONO IN ETERNO, LA REALTA' è CHE NON SI è MAI PRONTI ALLA FINE.



venerdì 11 gennaio 2013

La maratona di Creval... Cuore...

6 gennaio 2013, Grazie Andrea, Monica, Gianfranco, Claudio per averci fatto di nuovo pestare la terra con le nostre scarpe e ancora una volta aver tagliato la finish line di Crevalcore con le mie amate macchie.

Nonostante le ferite del terremoto che ha sconvolto la nottata tra il 19/20 maggio e la mattina del 29 dello stesso mese la cittadina di Crevalcore è viva e continua a farsi sentire con tutto il suo calore e a volere fortemente ancora una volta i maratoneti attraverso le loro strade di campagna, attraverso la loro cittadina,  attraverso al loro piazza dilaniata dalla natura. 

Andrea Accorsi e Monica Barchetti non si sono smentiti neanche questa volta, una maratona di circa 300 partenti, molto veloce, la conosco bene questa 42km, l'ho fatta anche lo scorso anno..
I Ragazzi con la collaborazione di Gianfranco Gozzi (presidente del club supermarathon) e Claudio Bernagozzi sono riusciti a portare nella loro terra più di 700 atleti tra la manifestazione della maratona e mezza, tutto il ricavato andrà alla cittadina per la ricostruzione. 
Il percorso in parte è cambiato per via dei danni, ma i volontari sono sempre gli stessi che ci accolgono con il sorriso, il calore umano.  


Dopo Ascoli Satriano mi ero promessa di correre Crevalcore per me e per Siria, non avrei mai rinunciato per nessuna ragione al mondo di correre questa maratona con la maculata, VOLEVAMO ABBATTERE INSIEME IL TEMPO IMPIEGATO LO SCORSO ANNO... con lei ci impiego di più in maratona, le attenzioni e le tensioni si triplicano. Non sono più io la maratoneta ma è Siria, va coccolata e amata ancor di più, fargli capire che stiamo giocando e non gareggiando, che la corsa è il nostro piccolo mondo. 

Verso la fine dell'anno mi arriva un messaggio in cui mi si offre la possibilità  di correre come pacemaker,  non ci penso neanche un attimo a rifiutare e che PACEMAKER SIA! 
Nel mio piccolo voglio contribuire anche io a dare una mano ai ragazzi, si meritano tutto il nostro appoggio a amicizia.... 

Ecco che mi sono ritrovata a vivere una splendida emozione attraversando le campagne, la città, la piazza limitatamente a quello che è possibile attraversare di nuovo con Siria e aiutando gli altri. 
Non c'è nessun racconto da parte mia, le emozioni che ho vissuto non riesco a metterle scritte, sono impresse dentro... ma riporto i ringraziamenti di Andre e Monica fatti su facebook a tutti quelli che hanno portato le proprie scarpe e il proprio contributo in questa splendida cittadina che fino al 20/05/2012 quasi nessuno conosceva. 

Andrea Accorsi: 
Avevo deciso di tenere un diario quotidiano del terremoto. L’ho fatto per alcuni giorni, per qualche settimana, poi una mattina mentre correvo sul mio solito giro in campagna, quello che molti di voi hanno percorso domenica 06 gennaio, mi sono ricreduto. Al rientro verso il centro del paese, mi sono fermato ad osservare le vie del centro con due occhi appoggiati ad una recinzione e la voglia di vedere al di là di quel metallo. Era difficile continuare a fare la cronaca di un dolore aperto. Non potendo penetrare la zona rossa ho chiuso per un istante il mondo fuori e mi sono immerso nel ricordo del 06 gennaio 2012, quando via Matteotti era viva, piena di gente in festa, colma di maratoneti. Portare la maratona nel mio paese d’adozione era stata una scommessa. Una voglia di libertà che sconfinava tra lo scetticismo dei campi e la curiosità del borgo. Eppure tutti si erano stretti intorno al progetto che insieme a Monica, Gianfranco e Claudio avevamo germinata così su due piedi. Ed il 06 gennaio 2012 Crevalcore era diventato un paese di maratoneti. Chi l’avrebbe mai detto… Quella mattina nelle mie orecchie c’erano ancora le vostre voci. Negli occhi chiusi, i vostri sorrisi. E nella mente l’idea che la mia vita e quella delle persone care era stata per un istante preda di sconforto e terrore. Minata da scosse continue e dalla nebbia di un pericolo a cui non sapevamo e non potevamo dare risposta ed avere difesa. Ad un tratto si è avvicinata una signora anziana, con lo sguardo ferito dalla sofferenza e gli occhi spenti di chi sta abbandonando la speranza. Mi ha fissato per qualche istante, poi le sue parole hanno rotto il frastuono di quel silenzio: “E adesso dove andiamo…Non ho più una casa”. Ricordo l’ago che mi ha trafitto la gola, ma più di ogni altra cosa ricordo il suono della sua voce: lontana.
“A correre”, le ho risposto. Erano parole insensate, le mie, profondamente banali e perfino scortesi, al limite del blasfemo. Avrei meritato una replica dura, secca e cattiva. Uno sputo sulla faccia. Ma solo quelle mi sono venute, perché forse in cuor mio volevo scappare, andarmene da quell’angolo di dolore che non ero capace di alleviare. Lei mia ha sorriso e la sua mano ha carezzato la mia pelle, riscaldandola. Così come sanno fare solo gli angeli.
“Fatela anche quest’anno quella corsa” ha detto, “è stata una bella giornata, ne abbiamo bisogno”.
Domenica 06 Gennaio 2013 ognuno di voi ha restituito quella calda carezza alla mia compaesana, e con lei a tutta la nostra terra. Ogni passo della vostra corsa ha lasciato un’impronta nel fango, nell’asfalto e nel cuore del mio paese. Se potessi esprimere la gioia che ho provato domenica sera avrei di che illuminare il cielo per un millennio. Vi ho guardato correre, ridere, qualcuno perfino piangere. Ho letto i vostri sorrisi amari e quelli vivi. Vi ho visto mangiare, bere e parlare di cose belle e di cose buone. E mi sono detto che per l’ennesima volta avevo ragione io: l’amore vince sempre. L’amore ricostruisce le case, ripulisce le spiagge, riunisce le perdite. La corsa è amore, in tutte le sue espressioni, in tutte le sue forme. Domenica 06 Gennaio voi ne siete stati l’esempio vivente.

GRAZIE DICUORE A TUTTE LE PERSONE CHE CREDONO ANCORA CHE L’AMORE, L’AMICIZIA E LE BUONE PAROLE SIANO L’ANTIDOTO ALLE GUERRE, ALLA CATTIVERIA E AL TERREMOTO. CREVALCORE VI ABBRACCIA COL CUORE, MARATONETI.

Andrea

Monica Barchetti:
Ciao a tutti, io non sono solita a scrivere, né tantomeno mi piace essere “pubblica” ma questa volta non posso e non mi sento di esimermi dal farlo, dopo aver letto e ricevuto tutte le vostre parole, dediche, saluti e ringraziamenti (sia personali che su questo famelico FB!)
Nessuno e’ perfetto, quindi anche noi avremo fatto degli errori, ma poco importa, si impara sempre e la vita e’ bella e giusta anche per questo…quindi anche le critiche ed i commenti non potranno fare altro che arricchire il nostro bagaglio per le nuove esperienze che verranno.
Noi ci siamo impegnati per farvi stare bene. Io mi sono impegnata perche’ la Maratona di Crevalcore potesse regalare emozioni e farvi arrivare l’amore che mi lega a questo sport. La corsa, intesa sia nel suo sforzo immane, sia come essere gli uni tutt’uno con gli altri. Basta guardare il sorriso che ci appare sul volto ad ogni sguardo ed in qualsiasi momento.
Nella due giorni della Maratona di Crevalcore sono successe tante cose ed ho visto ed incontrato tante persone, tanti amici (alcuni non li vedevo da tanto tempo ed e’ stato bellissimo). Ad ognuno di voi mi lega un sentimento, un ricordo o piu’ semplicemente il saluto che all’occasione ci si scambia. So’ di non aver avuto la possibilita’ di salutarvi tutti, e magari con qualcuno l’ho fatto anche di fretta, sono certa che mi avrete perdonato per questo, ma dentro di me vi assicuro che c’eravate…dal primo all’ultimo! Dal km.1, passando per il 21,097 e finendo al 42,195km.
Non voglio citare nessuno perche’, sara’ retorica la mia frase, rischierei di dimenticarmi di qualcuno e non sarebbe giusto e bello, ma desideravo ringraziarvi tutti per quello che ci avete dato, per quello che siete e per essere venuti a trovarci…e per quelli che non c’erano, rimandiamo l’appuntamento al 2014. Perche’ Crevalcore Vi aspetta. Noi Vi aspettiamo.
Sono fortunata…faccio parte di un gruppo di Amici! GRAZIE.
Monica Barchetti