giovedì 14 luglio 2016

Challenge Venice 2016

05/06/2016 Ironman Challenge Venezia 

L'ironman di Venezia è stata una rivincita su me stessa e le mie seghe mentali di dicembre 2015. Si per qualche attimo fugace ho pensato di non riuscire più a riprendere lo sport , devo dire un po' grazie a chi mi è stato davvero accanto in quel periodo nerissimo e a me, la forza interiore non si inventa, si ha. Per ritrovare autostima sportiva non ho cercato stimoli esterni se non la partecipazione alla gara del 05/06/2016 e  me stessa, io posso crollare momentaneamente ma da qualche parte mi ritrovo e ricostruisco se crolla uno stimolo che viene dall'esterno si perde definitivamente e difficilmente si ritrova. Ho puntato e focalizzato un solo obiettivo senza sprechi di energie, Venezia 2016

Ho avuto un 2015 particolare, iniziato nei migliori dei modi con un fisico "che prometteva mare e monti" per poi a maggio cadere in quel circolo vizioso di una grave anemia da cui non riuscivo a venirne fuori" e con riposo forzato per 2 mesi tra metà novembre fino a 7 gennaio 2016.
A Gennaio lentamente sono ripartita con gli allenamenti guidati da Edith Niederfriniger per questa nuova avventura chiamata IRONMAN una distanza del triathlon che avevo tentato di afferrare 3 anni fa all'Elbaman.. non avevo mai detto a nessuno se non a lei che avevo un piccolo sogno, diplomarmi Ironman under 12h .. Mi sembrava una follia ma non irrealizzabile, ci ho creduto perchè non sono una buona nuotatrice, il podismo è la parte che ha sofferto di più del mio fermo totale in quanto non sono un talento e devo allenarmi molto per correre una maratona under 4h  ma in bici seppur non mi alleno moltissimo non posso negare il mio piccolo talento e qui ci aveva visto bene nel 98' il mio primo allenatore di ciclismo, Nicola Dell'Orco ma la vita mi ha riservato ben altro che una pista di un velodromo. Avevo fatto un po' di conti  e "ci stavo dentro" ! non ho tirato a indovinare ho proprio fatto i conti alla mano in base a un po' d'esperienza fatta sul campo e conoscendo la pianura del percorso in bici... under 12 per me ERA POSSIBILE!  

In realtà l'avventura delle maratone è iniziata proprio perché volevo correre una maratona secca per poi provare la distanza lunga!!! Ma prima di diplomarmi Ironman sono passate quasi 70 maratone ... 

Ho dedicato 5 mesi di allenamenti, 5 mesi di ricostruzione mentale e muscolare in cui la mia miglior amica che è stata la solitudine degli allenamenti accompagnata di tanto in tanto da una o massimo 2 persone... i problemi non sono mancati, malanni di stagione e tutte le bestemmie che si possono fare quando si prepara un ironman per inizio giugno. Bisogna allenarsi in bici con il freddo :-) divertentissimo.
Ma adesso iniziamo il racconto della gara!  

Non ho potuto condividere il "viaggio" con Francesco, mio marito, ma ho condiviso con 3 amici favolosi e una ragazza che dall'altro continente che faceva un tifo da Ultras
in curva, per poi trovarmi tanti amici che seguivano il live sul TDS ...sono stati eccezionali non lo avrei mai immaginato.

In realtà il viaggio inizia il venerdì con la preparazione con tutto quello che servirà e quello che sarà in più, Melius abundare quam deficere!

Si parte sabato mattina con tutta la troupe, c'è anche Kicci e Laura come supporter e Ultras ufficiali in loco..
Laura e Kicci saranno gli angeli che mi aiuteranno a non ammazzare ABS per la sua tensione .. quella figa! no perché anche io sono al mio primo ironman e direi che avrei anche tutte le ragioni per essere un po' tesa hihihih

Arriviamo al Parco San Giuliano di Venezia, dove viene allestito tutto il villaggio ironman , zona cambio e percorso maratona.
Ritiriamo il  materiale gara e iniziamo a preparare la bici e casco con i numeri adesivi dati dall'organizzazione e mentre sono concentrata a attaccare il numero alla bici al bastone (momento particolarissimo e difficile a causa del poco spazio sotto sella) ARRIVA ABS che mi dice: TATA MA QUESTI DOVE VANNO?
io: mettiteli in cxxlo .. tanta finezza in me! Fortuna è intervenuta la Laura....

Finalmente superiamo il momento adesivi e lasciamo le bici in zona cambio dopo aver incrociato "Darta" che ci fa il suo miglior in bocca a lupo hihiihi ,  per poi andare a vedere dove sarà la partenza da Venezia la domenica mattina e il tragitto da fare a piedi...
Abbiamo tutta la situazione sotto controllo, si può tornare in appartamento a sistemare le sacche per la zona cambio, riempire i barili e andare a nanna.

GIORNO DELLA GARA: ore 4:00 SUONA LA SVEGLIA!
Con un occhio mezzo aperto e l'altro completamente chiuso  capisco dove mi trovo, ah Si VENEZIA! Sinceramente io dormo bene la notte prima della gara.. non ho problemi di insonnolenza.
Dico a Abs che si era informato sulla chiusura della zona cambio mentre io facevo altro: entro che ora dobbiamo lasciare le sacche?
Lui: se non ho capito male fino a mezz'ora prima della gara.... perfetto se non fosse stato che arriviamo in zona cambio alle 5.01' e un time inizia a dirci in inglese e non proprio tranquillo "la zona cambio è chiusa" ehm ehm ehm... a che ora chiudeva la zona cambio?????????
Ovviamente lasciamo tutto nonostante il fuori tempo.

Ci dirigiamo in auto verso Venezia e andiamo alla partenza... tutto tranquillo e normale se non fosse che prima della partenza SI ROMPE LA MIA CUFFIA! per fortuna avevo portato dietro una vecchia di scorta... partirò con la ufficiale ma in acqua andrà via e rimarrà la mia cuffia del mio irondelta sfigato.

Ora 6.30 parte la gara dei prof! 6:33' parte la mia!
Ho il cuore in gola, 3.800 metri in piscina sono una cosa invece le acque libere un'altra e non sono la mia passione e so anche di non nuotare nelle acque limpide della mia Bisceglie però mi fa un certo effetto costeggiare il ponte della libertà che ho fatto sempre di corsa in maratona, sembra lunghissimo a piedi ed a nuoto quasi interminabile.
Appena inizio a mettere un braccio dopo l'altro in acqua le mie fobie trovano pace ... inizierò a contare quelli che io chiamo paletti in acqua, saranno i miei riferimenti ...
Non mi rendo conto del tempo che passa, penso solo a nuotare e a lasciarmi alle spalle la splendida Venezia per arrivare a toccare il suolo del Parco San Giuliano.. all'improvviso l'acqua diventa nera, nella mia testa passa un pensiero del genere, cavolo vedo tutto nero ma sto bene?! invece no ..era la bassa marea ..nelle ultime centinai di metri ho improvvisato una mezza rana incrociata a un non so cosa MA SONO FUORI! VERSO LA ZONA CAMBIO!

Mi cambio, mi rilasso un attimo e riparto per la frazione in bici, 180km di pianura nella valle del brenta, da far trascorrere con pazienza e attenzione a tutto, idratazione, alimentazione e gestione..so bene che qualsiasi errore me la farebbe pagare in maratona!
I ristori sono ottimi, non manca assolutamente nulla, gli alpini e collaboratori sono simpaticissimi, con la loro simpatia anestetizzano la fatica.. Challenge is family! è vero..
 Mamma mia quanta gente sul percorso.. per i 3 giri ho sempre trovato le stesse persone, le stesse famiglie e quel signore anziano sulla sedia a rotelle a farci il tifo con il suo sorriso...un ricordo molto caro. Non ricordo il paese ma ho avuto il piacere di salutare Gabriele e Lady che erano li a vedere il challenge.
In bici viaggio con i pensieri, cantando nella mia testa e forse anche ad alta voce le canzoni che mi accompagnano nel MP3 durante gli allenamenti.
Gestisco con regolarità, nessun intoppo se non quel venticello che nei 30km finali si è fatto sentire e io avevo detto alla mia testa: ALINA RECUPERA LE GAMBE PER LA MARATONA NEI 30KM FINALI!

Arrivo al Parco San Giuliano per il T2, ho male alla schiena, lo immaginavo.. nessuna sorpresa e nessun timore, ho un'ernia discale che si fa sentire dopo che passo molte ore in bici, devo fermarmi un attimo, respirare, rilassarmi e concentrarmi. Un T2 di 9', lunghissimo visto che dovevo infilare solo le scarpe e prendere il garmin, il mio amico per 42,2km...  saranno quei 9 ' che mi permetteranno di correre la maratona.

Si parte per i 5 giri da poco più di 8km nel parco, ma non vedo kicci e Laura uft , li vedrò sempre dopo il 4^ ristoro quando ritorno completamente in me perchè inizialmente sono molto concentrata nel passo, nella mia testa impongo un ritmo ai 5'55''/km per poter camminare ai ristori e fare 4h15 in maratona, sono regolare, conosco fin troppo bene il mio fisico e la mia testa.. i primi 2 giri filano lisci ma la stanchezza nel terzo arriva... devo rivedere tutto, ma non voglio camminare .. e non devo.
Il parco è pieno di familiari, atleti che hanno finito la staffetta, Amici della zona che sono venuti a vedere e tifare tutti, Claudia, Marghe, Carmelo, Federica, Sandro.. Paola.. ognuno di loro mi ha dato forza e anche un solo SU FORZA DAI era energia di cui nutrirmi.
Finalmente mi rendo conto che Andrea non mi ha sorpassato in bici e  nei primi 2 giri di corsa non l'ho incrociato.. sono in crisi nera nel 3^ giro! mi fermo a fare 2 chiacchiere con Laura e Kicci per sapere dov'è Andrea che mi dicono che è a 15' da me e si sta riprendendo (almeno fin quando lo hanno visto loro)... in quel momento ho pensato di aspettarlo ma non volevo camminare per km... Sarebbe stato  bello arrivare insieme al nostro primo dopo un percorso dove abbiamo iniziato insieme e che con a Francesco mi ha aiutato a non mollare un sogno.
Ecco che alla fine o all'inizio del 4^ giro TROVO ANDREA .. io nel frattempo mi sono ripresa dalla profonda crisi e ho ripreso a correre per camminare sistematicamente ai ristori, questa volta è lui in crisi, NON MI VUOLE, MI VEDE CORRERE E NON VUOLE FERMARMI, è felice per me  mentre lui cammina e non ne vuole sapere di correre, lo conosco ha spento i motori e va avanti per inerzia come nelle Ultra, ha capito di farcela e adesso si gode camminando l'ultima parte della gara, con quelle gambe non fa certamente fatica a camminare veloce.

Vero... io sto correndo in questi ultimi 2 giri e non voglio più fermarmi, per me che il km 33 significa la discesa verso l'arrivo, incontro Margherita Zavan che abbraccio con un pianto liberatorio, vedo Massimo Camanzi, il titolare di To Shine di Argenta, gli dico: MAX VADO AD AFFERRARE L'OBIETTIVO DI STARE SOTTO LE 12H, ce la faccio! Non ho dubbi ma certezze sulla finish line!
Vedo Laura e Kicci all'ultimo ristoro..finalmente le dico: CI VEDIAMO ALL'ARRIVO!
Si perchè vado a prendermi il diploma da Ironman in 11H39'33'' con il regalo più grande.. 
Dietro a quello striscione ho trovato Abbracci Amici, La Manu che mi ha infilato la medaglia e abbracciato forte, la Laurona, Paola e Kicci.. che erano li per me e per Noi..
Quel telefono che ho preso per chiamare Francesco per dirgli SONO IRONMAN!
Leggere tutti i messaggi.. la gioia di Edith, che mi seguiva passo dopo passo con il TDS, mi scriveva ma non sapeva che era con me in ogni metro...  o forse si.

poi l'attesa di Aspettare ABS e il suo arrivo....

Un viaggio finisce quando qualcuno ti abbraccia, è vero ma deve essere sempre l'inizio di nuove avventure... 


e adesso ...  VOGLIO ANDARMI A PRENDERE LA LAUREA A ELBAMAN per poi continuare con le specializzazioni .... 



Nothing is impossible... Inspire&Believe