C'è un tempo per tutto
e oggi chiude anche il Blog.
Non ci saranno altri post :-) su questa pagina.
E' Stato un anno emotivamente difficile, segnato da perdite, problemi e poca serenità. Non ho nulla da scrivere.
Sono Felice se a qualcuno ha creato interesse verso le gare di cui ho narrato le mie emozioni, felice per chi ha trovato spunto per critiche, felice sempre e comunque per aver scritto di me e anche di debolezze.
Anche la roccia frana..
Buon tutto Blogger.
Alina di corsa a 6 zampe
Non imparerò mai a conoscermi abbastanza ma voglio provare a raccontarmi abbastanza...
lunedì 12 dicembre 2016
giovedì 14 luglio 2016
Challenge Venice 2016
05/06/2016 Ironman Challenge Venezia
L'ironman di Venezia è stata una rivincita su me stessa e le mie seghe mentali di dicembre 2015. Si per qualche attimo fugace ho pensato di non riuscire più a riprendere lo sport , devo dire un po' grazie a chi mi è stato davvero accanto in quel periodo nerissimo e a me, la forza interiore non si inventa, si ha. Per ritrovare autostima sportiva non ho cercato stimoli esterni se non la partecipazione alla gara del 05/06/2016 e me stessa, io posso crollare momentaneamente ma da qualche parte mi ritrovo e ricostruisco se crolla uno stimolo che viene dall'esterno si perde definitivamente e difficilmente si ritrova. Ho puntato e focalizzato un solo obiettivo senza sprechi di energie, Venezia 2016
Ho avuto un 2015 particolare, iniziato nei migliori dei modi con un fisico "che prometteva mare e monti" per poi a maggio cadere in quel circolo vizioso di una grave anemia da cui non riuscivo a venirne fuori" e con riposo forzato per 2 mesi tra metà novembre fino a 7 gennaio 2016.
A Gennaio lentamente sono ripartita con gli allenamenti guidati da Edith Niederfriniger per questa nuova avventura chiamata IRONMAN una distanza del triathlon che avevo tentato di afferrare 3 anni fa all'Elbaman.. non avevo mai detto a nessuno se non a lei che avevo un piccolo sogno, diplomarmi Ironman under 12h .. Mi sembrava una follia ma non irrealizzabile, ci ho creduto perchè non sono una buona nuotatrice, il podismo è la parte che ha sofferto di più del mio fermo totale in quanto non sono un talento e devo allenarmi molto per correre una maratona under 4h ma in bici seppur non mi alleno moltissimo non posso negare il mio piccolo talento e qui ci aveva visto bene nel 98' il mio primo allenatore di ciclismo, Nicola Dell'Orco ma la vita mi ha riservato ben altro che una pista di un velodromo. Avevo fatto un po' di conti e "ci stavo dentro" ! non ho tirato a indovinare ho proprio fatto i conti alla mano in base a un po' d'esperienza fatta sul campo e conoscendo la pianura del percorso in bici... under 12 per me ERA POSSIBILE!
In realtà l'avventura delle maratone è iniziata proprio perché volevo correre una maratona secca per poi provare la distanza lunga!!! Ma prima di diplomarmi Ironman sono passate quasi 70 maratone ...
Ho dedicato 5 mesi di allenamenti, 5 mesi di ricostruzione mentale e muscolare in cui la mia miglior amica che è stata la solitudine degli allenamenti accompagnata di tanto in tanto da una o massimo 2 persone... i problemi non sono mancati, malanni di stagione e tutte le bestemmie che si possono fare quando si prepara un ironman per inizio giugno. Bisogna allenarsi in bici con il freddo :-) divertentissimo.
Ma adesso iniziamo il racconto della gara!
Non ho potuto condividere il "viaggio" con Francesco, mio marito, ma ho condiviso con 3 amici favolosi e una ragazza che dall'altro continente che faceva un tifo da Ultras
in curva, per poi trovarmi tanti amici che seguivano il live sul TDS ...sono stati eccezionali non lo avrei mai immaginato.
In realtà il viaggio inizia il venerdì con la preparazione con tutto quello che servirà e quello che sarà in più, Melius abundare quam deficere!
Si parte sabato mattina con tutta la troupe, c'è anche Kicci e Laura come supporter e Ultras ufficiali in loco..
Laura e Kicci saranno gli angeli che mi aiuteranno a non ammazzare ABS per la sua tensione .. quella figa! no perché anche io sono al mio primo ironman e direi che avrei anche tutte le ragioni per essere un po' tesa hihihih
Arriviamo al Parco San Giuliano di Venezia, dove viene allestito tutto il villaggio ironman , zona cambio e percorso maratona.
Ritiriamo il materiale gara e iniziamo a preparare la bici e casco con i numeri adesivi dati dall'organizzazione e mentre sono concentrata a attaccare il numero alla bici al bastone (momento particolarissimo e difficile a causa del poco spazio sotto sella) ARRIVA ABS che mi dice: TATA MA QUESTI DOVE VANNO?
io: mettiteli in cxxlo .. tanta finezza in me! Fortuna è intervenuta la Laura....
Finalmente superiamo il momento adesivi e lasciamo le bici in zona cambio dopo aver incrociato "Darta" che ci fa il suo miglior in bocca a lupo hihiihi , per poi andare a vedere dove sarà la partenza da Venezia la domenica mattina e il tragitto da fare a piedi...
Abbiamo tutta la situazione sotto controllo, si può tornare in appartamento a sistemare le sacche per la zona cambio, riempire i barili e andare a nanna.
in curva, per poi trovarmi tanti amici che seguivano il live sul TDS ...sono stati eccezionali non lo avrei mai immaginato.
In realtà il viaggio inizia il venerdì con la preparazione con tutto quello che servirà e quello che sarà in più, Melius abundare quam deficere!
Si parte sabato mattina con tutta la troupe, c'è anche Kicci e Laura come supporter e Ultras ufficiali in loco..
Laura e Kicci saranno gli angeli che mi aiuteranno a non ammazzare ABS per la sua tensione .. quella figa! no perché anche io sono al mio primo ironman e direi che avrei anche tutte le ragioni per essere un po' tesa hihihih
Arriviamo al Parco San Giuliano di Venezia, dove viene allestito tutto il villaggio ironman , zona cambio e percorso maratona.
Ritiriamo il materiale gara e iniziamo a preparare la bici e casco con i numeri adesivi dati dall'organizzazione e mentre sono concentrata a attaccare il numero alla bici al bastone (momento particolarissimo e difficile a causa del poco spazio sotto sella) ARRIVA ABS che mi dice: TATA MA QUESTI DOVE VANNO?
io: mettiteli in cxxlo .. tanta finezza in me! Fortuna è intervenuta la Laura....
Finalmente superiamo il momento adesivi e lasciamo le bici in zona cambio dopo aver incrociato "Darta" che ci fa il suo miglior in bocca a lupo hihiihi , per poi andare a vedere dove sarà la partenza da Venezia la domenica mattina e il tragitto da fare a piedi...
Abbiamo tutta la situazione sotto controllo, si può tornare in appartamento a sistemare le sacche per la zona cambio, riempire i barili e andare a nanna.
GIORNO DELLA GARA: ore 4:00 SUONA LA SVEGLIA!
Con un occhio mezzo aperto e l'altro completamente chiuso capisco dove mi trovo, ah Si VENEZIA! Sinceramente io dormo bene la notte prima della gara.. non ho problemi di insonnolenza.
Dico a Abs che si era informato sulla chiusura della zona cambio mentre io facevo altro: entro che ora dobbiamo lasciare le sacche?
Lui: se non ho capito male fino a mezz'ora prima della gara.... perfetto se non fosse stato che arriviamo in zona cambio alle 5.01' e un time inizia a dirci in inglese e non proprio tranquillo "la zona cambio è chiusa" ehm ehm ehm... a che ora chiudeva la zona cambio?????????
Ovviamente lasciamo tutto nonostante il fuori tempo.
Ci dirigiamo in auto verso Venezia e andiamo alla partenza... tutto tranquillo e normale se non fosse che prima della partenza SI ROMPE LA MIA CUFFIA! per fortuna avevo portato dietro una vecchia di scorta... partirò con la ufficiale ma in acqua andrà via e rimarrà la mia cuffia del mio irondelta sfigato.
Ora 6.30 parte la gara dei prof! 6:33' parte la mia!
Ho il cuore in gola, 3.800 metri in piscina sono una cosa invece le acque libere un'altra e non sono la mia passione e so anche di non nuotare nelle acque limpide della mia Bisceglie però mi fa un certo effetto costeggiare il ponte della libertà che ho fatto sempre di corsa in maratona, sembra lunghissimo a piedi ed a nuoto quasi interminabile.
Appena inizio a mettere un braccio dopo l'altro in acqua le mie fobie trovano pace ... inizierò a contare quelli che io chiamo paletti in acqua, saranno i miei riferimenti ...
Non mi rendo conto del tempo che passa, penso solo a nuotare e a lasciarmi alle spalle la splendida Venezia per arrivare a toccare il suolo del Parco San Giuliano.. all'improvviso l'acqua diventa nera, nella mia testa passa un pensiero del genere, cavolo vedo tutto nero ma sto bene?! invece no ..era la bassa marea ..nelle ultime centinai di metri ho improvvisato una mezza rana incrociata a un non so cosa MA SONO FUORI! VERSO LA ZONA CAMBIO!
Mi cambio, mi rilasso un attimo e riparto per la frazione in bici, 180km di pianura nella valle del brenta, da far trascorrere con pazienza e attenzione a tutto, idratazione, alimentazione e gestione..so bene che qualsiasi errore me la farebbe pagare in maratona!
I ristori sono ottimi, non manca assolutamente nulla, gli alpini e collaboratori sono simpaticissimi, con la loro simpatia anestetizzano la fatica.. Challenge is family! è vero..
Mamma mia quanta gente sul percorso.. per i 3 giri ho sempre trovato le stesse persone, le stesse famiglie e quel signore anziano sulla sedia a rotelle a farci il tifo con il suo sorriso...un ricordo molto caro. Non ricordo il paese ma ho avuto il piacere di salutare Gabriele e Lady che erano li a vedere il challenge.
In bici viaggio con i pensieri, cantando nella mia testa e forse anche ad alta voce le canzoni che mi accompagnano nel MP3 durante gli allenamenti.
Gestisco con regolarità, nessun intoppo se non quel venticello che nei 30km finali si è fatto sentire e io avevo detto alla mia testa: ALINA RECUPERA LE GAMBE PER LA MARATONA NEI 30KM FINALI!
Arrivo al Parco San Giuliano per il T2, ho male alla schiena, lo immaginavo.. nessuna sorpresa e nessun timore, ho un'ernia discale che si fa sentire dopo che passo molte ore in bici, devo fermarmi un attimo, respirare, rilassarmi e concentrarmi. Un T2 di 9', lunghissimo visto che dovevo infilare solo le scarpe e prendere il garmin, il mio amico per 42,2km... saranno quei 9 ' che mi permetteranno di correre la maratona.
Si parte per i 5 giri da poco più di 8km nel parco, ma non vedo kicci e Laura uft , li vedrò sempre dopo il 4^ ristoro quando ritorno completamente in me perchè inizialmente sono molto concentrata nel passo, nella mia testa impongo un ritmo ai 5'55''/km per poter camminare ai ristori e fare 4h15 in maratona, sono regolare, conosco fin troppo bene il mio fisico e la mia testa.. i primi 2 giri filano lisci ma la stanchezza nel terzo arriva... devo rivedere tutto, ma non voglio camminare .. e non devo.
Il parco è pieno di familiari, atleti che hanno finito la staffetta, Amici della zona che sono venuti a vedere e tifare tutti, Claudia, Marghe, Carmelo, Federica, Sandro.. Paola.. ognuno di loro mi ha dato forza e anche un solo SU FORZA DAI era energia di cui nutrirmi.
Finalmente mi rendo conto che Andrea non mi ha sorpassato in bici e nei primi 2 giri di corsa non l'ho incrociato.. sono in crisi nera nel 3^ giro! mi fermo a fare 2 chiacchiere con Laura e Kicci per sapere dov'è Andrea che mi dicono che è a 15' da me e si sta riprendendo (almeno fin quando lo hanno visto loro)... in quel momento ho pensato di aspettarlo ma non volevo camminare per km... Sarebbe stato bello arrivare insieme al nostro primo dopo un percorso dove abbiamo iniziato insieme e che con a Francesco mi ha aiutato a non mollare un sogno.
Ecco che alla fine o all'inizio del 4^ giro TROVO ANDREA .. io nel frattempo mi sono ripresa dalla profonda crisi e ho ripreso a correre per camminare sistematicamente ai ristori, questa volta è lui in crisi, NON MI VUOLE, MI VEDE CORRERE E NON VUOLE FERMARMI, è felice per me mentre lui cammina e non ne vuole sapere di correre, lo conosco ha spento i motori e va avanti per inerzia come nelle Ultra, ha capito di farcela e adesso si gode camminando l'ultima parte della gara, con quelle gambe non fa certamente fatica a camminare veloce.
Vero... io sto correndo in questi ultimi 2 giri e non voglio più fermarmi, per me che il km 33 significa la discesa verso l'arrivo, incontro Margherita Zavan che abbraccio con un pianto liberatorio, vedo Massimo Camanzi, il titolare di To Shine di Argenta, gli dico: MAX VADO AD AFFERRARE L'OBIETTIVO DI STARE SOTTO LE 12H, ce la faccio! Non ho dubbi ma certezze sulla finish line!
Vedo Laura e Kicci all'ultimo ristoro..finalmente le dico: CI VEDIAMO ALL'ARRIVO!
Si perchè vado a prendermi il diploma da Ironman in 11H39'33'' con il regalo più grande..
Dietro a quello striscione ho trovato Abbracci Amici, La Manu che mi ha infilato la medaglia e abbracciato forte, la Laurona, Paola e Kicci.. che erano li per me e per Noi..
Quel telefono che ho preso per chiamare Francesco per dirgli SONO IRONMAN!
Leggere tutti i messaggi.. la gioia di Edith, che mi seguiva passo dopo passo con il TDS, mi scriveva ma non sapeva che era con me in ogni metro... o forse si.
Con un occhio mezzo aperto e l'altro completamente chiuso capisco dove mi trovo, ah Si VENEZIA! Sinceramente io dormo bene la notte prima della gara.. non ho problemi di insonnolenza.
Dico a Abs che si era informato sulla chiusura della zona cambio mentre io facevo altro: entro che ora dobbiamo lasciare le sacche?
Lui: se non ho capito male fino a mezz'ora prima della gara.... perfetto se non fosse stato che arriviamo in zona cambio alle 5.01' e un time inizia a dirci in inglese e non proprio tranquillo "la zona cambio è chiusa" ehm ehm ehm... a che ora chiudeva la zona cambio?????????
Ovviamente lasciamo tutto nonostante il fuori tempo.
Ci dirigiamo in auto verso Venezia e andiamo alla partenza... tutto tranquillo e normale se non fosse che prima della partenza SI ROMPE LA MIA CUFFIA! per fortuna avevo portato dietro una vecchia di scorta... partirò con la ufficiale ma in acqua andrà via e rimarrà la mia cuffia del mio irondelta sfigato.
Ora 6.30 parte la gara dei prof! 6:33' parte la mia!
Ho il cuore in gola, 3.800 metri in piscina sono una cosa invece le acque libere un'altra e non sono la mia passione e so anche di non nuotare nelle acque limpide della mia Bisceglie però mi fa un certo effetto costeggiare il ponte della libertà che ho fatto sempre di corsa in maratona, sembra lunghissimo a piedi ed a nuoto quasi interminabile.
Appena inizio a mettere un braccio dopo l'altro in acqua le mie fobie trovano pace ... inizierò a contare quelli che io chiamo paletti in acqua, saranno i miei riferimenti ...
Non mi rendo conto del tempo che passa, penso solo a nuotare e a lasciarmi alle spalle la splendida Venezia per arrivare a toccare il suolo del Parco San Giuliano.. all'improvviso l'acqua diventa nera, nella mia testa passa un pensiero del genere, cavolo vedo tutto nero ma sto bene?! invece no ..era la bassa marea ..nelle ultime centinai di metri ho improvvisato una mezza rana incrociata a un non so cosa MA SONO FUORI! VERSO LA ZONA CAMBIO!
Mi cambio, mi rilasso un attimo e riparto per la frazione in bici, 180km di pianura nella valle del brenta, da far trascorrere con pazienza e attenzione a tutto, idratazione, alimentazione e gestione..so bene che qualsiasi errore me la farebbe pagare in maratona!
I ristori sono ottimi, non manca assolutamente nulla, gli alpini e collaboratori sono simpaticissimi, con la loro simpatia anestetizzano la fatica.. Challenge is family! è vero..
Mamma mia quanta gente sul percorso.. per i 3 giri ho sempre trovato le stesse persone, le stesse famiglie e quel signore anziano sulla sedia a rotelle a farci il tifo con il suo sorriso...un ricordo molto caro. Non ricordo il paese ma ho avuto il piacere di salutare Gabriele e Lady che erano li a vedere il challenge.
In bici viaggio con i pensieri, cantando nella mia testa e forse anche ad alta voce le canzoni che mi accompagnano nel MP3 durante gli allenamenti.
Gestisco con regolarità, nessun intoppo se non quel venticello che nei 30km finali si è fatto sentire e io avevo detto alla mia testa: ALINA RECUPERA LE GAMBE PER LA MARATONA NEI 30KM FINALI!
Arrivo al Parco San Giuliano per il T2, ho male alla schiena, lo immaginavo.. nessuna sorpresa e nessun timore, ho un'ernia discale che si fa sentire dopo che passo molte ore in bici, devo fermarmi un attimo, respirare, rilassarmi e concentrarmi. Un T2 di 9', lunghissimo visto che dovevo infilare solo le scarpe e prendere il garmin, il mio amico per 42,2km... saranno quei 9 ' che mi permetteranno di correre la maratona.
Si parte per i 5 giri da poco più di 8km nel parco, ma non vedo kicci e Laura uft , li vedrò sempre dopo il 4^ ristoro quando ritorno completamente in me perchè inizialmente sono molto concentrata nel passo, nella mia testa impongo un ritmo ai 5'55''/km per poter camminare ai ristori e fare 4h15 in maratona, sono regolare, conosco fin troppo bene il mio fisico e la mia testa.. i primi 2 giri filano lisci ma la stanchezza nel terzo arriva... devo rivedere tutto, ma non voglio camminare .. e non devo.
Il parco è pieno di familiari, atleti che hanno finito la staffetta, Amici della zona che sono venuti a vedere e tifare tutti, Claudia, Marghe, Carmelo, Federica, Sandro.. Paola.. ognuno di loro mi ha dato forza e anche un solo SU FORZA DAI era energia di cui nutrirmi.
Finalmente mi rendo conto che Andrea non mi ha sorpassato in bici e nei primi 2 giri di corsa non l'ho incrociato.. sono in crisi nera nel 3^ giro! mi fermo a fare 2 chiacchiere con Laura e Kicci per sapere dov'è Andrea che mi dicono che è a 15' da me e si sta riprendendo (almeno fin quando lo hanno visto loro)... in quel momento ho pensato di aspettarlo ma non volevo camminare per km... Sarebbe stato bello arrivare insieme al nostro primo dopo un percorso dove abbiamo iniziato insieme e che con a Francesco mi ha aiutato a non mollare un sogno.
Ecco che alla fine o all'inizio del 4^ giro TROVO ANDREA .. io nel frattempo mi sono ripresa dalla profonda crisi e ho ripreso a correre per camminare sistematicamente ai ristori, questa volta è lui in crisi, NON MI VUOLE, MI VEDE CORRERE E NON VUOLE FERMARMI, è felice per me mentre lui cammina e non ne vuole sapere di correre, lo conosco ha spento i motori e va avanti per inerzia come nelle Ultra, ha capito di farcela e adesso si gode camminando l'ultima parte della gara, con quelle gambe non fa certamente fatica a camminare veloce.
Vero... io sto correndo in questi ultimi 2 giri e non voglio più fermarmi, per me che il km 33 significa la discesa verso l'arrivo, incontro Margherita Zavan che abbraccio con un pianto liberatorio, vedo Massimo Camanzi, il titolare di To Shine di Argenta, gli dico: MAX VADO AD AFFERRARE L'OBIETTIVO DI STARE SOTTO LE 12H, ce la faccio! Non ho dubbi ma certezze sulla finish line!
Vedo Laura e Kicci all'ultimo ristoro..finalmente le dico: CI VEDIAMO ALL'ARRIVO!
Si perchè vado a prendermi il diploma da Ironman in 11H39'33'' con il regalo più grande..
Dietro a quello striscione ho trovato Abbracci Amici, La Manu che mi ha infilato la medaglia e abbracciato forte, la Laurona, Paola e Kicci.. che erano li per me e per Noi..
Quel telefono che ho preso per chiamare Francesco per dirgli SONO IRONMAN!
Leggere tutti i messaggi.. la gioia di Edith, che mi seguiva passo dopo passo con il TDS, mi scriveva ma non sapeva che era con me in ogni metro... o forse si.
poi l'attesa di Aspettare ABS e il suo arrivo....
Un viaggio finisce quando qualcuno ti abbraccia, è vero ma deve essere sempre l'inizio di nuove avventure...
e adesso ... VOGLIO ANDARMI A PRENDERE LA LAUREA A ELBAMAN per poi continuare con le specializzazioni ....
Nothing is impossible... Inspire&Believe
giovedì 19 maggio 2016
Medio Candia ... La dove finisce il cielo e inizia il lago
Triathlon Medio di Candia, 15/05/2016
Un luogo mai visto e sconosciuto, Candia doveva essere un medio di transizione prima dell'Ironman di Venezia il 05/06/2016 e tale è stato gestendo tutte le Frazioni una alla volta come se fossi nella grande distanza e gestendo piccoli incubi.
Lo scorso anno a settembre appena vista spuntare la gondolina di Venezia mi sono iscritta, non avrei mai pensato che l'anemia potesse fermarmi in inverno soprattutto perché dopo mesi estivi a girare per dottori per questa cavolo d'anemia pensavo di esserne completamente fuori dal tunnel.. mi era successo negli anni passati qualche calo ma mi bastava solo rallentare e curarmi come ho fatto nei mesi estivi scorsi. Questa volta non è stato così. Mi sono tirata il collo per bene. Avvilita e "stanca" mi sono dovuta arrendere e fermarmi completamente per quasi 2 mesi da ogni attività che mi generasse stanchezza... per riprendere in maniera graduale e senza fretta ai primi di gennaio.
Non è stata una passeggiata venirne fuori e soprattutto svegliarsi con il fisico che non risponde al proprio volere non è stato facile d'accettare, per me che la mattina è sacra e prima del lavoro faccio un milione di cose, non lo nego che la paura di non riuscire a riprendere lo sport di resistenza come piace a me e non avere stimoli sono stati miei cari amici.
Essere iscritta a Venezia è stato un grande stimolo per riprendere e ho cercato chi potesse aiutarmi ad avvicinarmi con metodo, disciplina a un Iron, uno sforzo che va rispettato e non sottovalutato (soprattutto cercando di non ricadere nell'abisso,) ho trovato Edith Niederfringer a porgere la sua mano quando l'ho cercata. Abbiamo programmato insieme questi 5 mesi ed è la prima volta che qualcuno riesce e tenere le mie redini ben frenate :-) anche quando c'era qualche maratona a cui tenevo in particolar modo.
La preparazione non è stata una passeggiata, impegni della vita imprevedibili, Autostima da ricostruire insieme al mio fisico, malanni di stagione ... per non parlare della prima gara che doveva essere solo un test invece per me è stato un incubo, per la prima volta in 9 anni da quando ho iniziato questa disciplina l'acqua mi è stata nemica ma non mi sono avvilita.
In queste settimane che mancano a Venezia sto cercando di instaurare un buon rapporto con L'acqua fredda che mi manda in apnea appena immergo la facciotta.
Candia non è un medio difficile ma è sempre una gara che porta via "qualche" ora d'impegno fisico e mentale.
Per me è diventato fondamentale arrivare il giorno prima sul luogo della gara e vedere TUTTO, ho troppe pensieri da mettere insieme e in fila uno alla volta prima di un impegno importante.. Anche provare l'acqua e la sua temperatura il giorno prima.
A Candia ho trovato la mia dimensione e spero di ritrovarla anche a Venezia. Non è mai scontato nulla.
La mattina della gara dopo aver posizionato tutto in zona cambio ho cercato il mio angolino nel lago dove fare quattro chiacchiere con l'acqua fredda...
La partenza della gara è alle 10.00 e con un folto gruppo da 150 persone che in acqua tirano molto bene se sai sfruttarle, praticamente la boa non l'ho mai cercata, cercavo solo i piedi di chi mi era davanti al mio ritmo.
Per la prima volta non ho portato il garmin in acqua, non ho voluto nulla che potesse darmi fastidio e nè nulla da far partire allo start se non me stessa... Mentalmente libera..
La Frazione di nuoto è andata bene tutto sommato e quando mi ricapita di uscire 9^ assoluta???? per me che non sono una nuotatrice.
In bici il percorso mi piace ed è "veloce", gestisco l'andatura senza mai spingere al massimo giocando sui ritmi più aerobici da Ironman, cerco di usare la frazione per capire meglio come alimentarmi sotto "stress" gara, in allenamento per quanto si voglia e possa ricreare la situazione non è mai la stessa cosa, ci sono sempre fattori variabili..
Finisce la bici ed inizia la corsa, ops i miei gel sono spariti dalla zona cambio! Vacca xxxxx e adesso??? m'arrangio, mangerò quel che c'è ai ristori sperando in qualche gel poiché quando corro non riesco a mangiare ma dovrò farlo visto che ho trovato solo delle barrette :-) e prendo tempo per mettere 2 passi di cammino...
Sono 4 giri da 5km scarsi, 90% su sterrato e con qualche salitella! PROPRIO COME PIACE A ME!
Mentalmente mi impongo di darmi un ritmo da 2h nella mezza, senza accelerazioni se non nell'ultimo giro, tanto se scoppio bene o male arrivo no?
Così ho fatto mettendoci dentro anche il recupero di quel benedetto pulcino di qualche giorno che scappava da mamma chioccia per venire a vedere la nostra corsa, per ben 3 volte l'ho rimesso nel recinto! patato hai rischiato grosso!! :-)
Adesso mi rilasso, mi godo i prossimi weekend in compagni di Amici e poi Ci vediamo a Venezia!
Un luogo mai visto e sconosciuto, Candia doveva essere un medio di transizione prima dell'Ironman di Venezia il 05/06/2016 e tale è stato gestendo tutte le Frazioni una alla volta come se fossi nella grande distanza e gestendo piccoli incubi.
Lo scorso anno a settembre appena vista spuntare la gondolina di Venezia mi sono iscritta, non avrei mai pensato che l'anemia potesse fermarmi in inverno soprattutto perché dopo mesi estivi a girare per dottori per questa cavolo d'anemia pensavo di esserne completamente fuori dal tunnel.. mi era successo negli anni passati qualche calo ma mi bastava solo rallentare e curarmi come ho fatto nei mesi estivi scorsi. Questa volta non è stato così. Mi sono tirata il collo per bene. Avvilita e "stanca" mi sono dovuta arrendere e fermarmi completamente per quasi 2 mesi da ogni attività che mi generasse stanchezza... per riprendere in maniera graduale e senza fretta ai primi di gennaio.
Non è stata una passeggiata venirne fuori e soprattutto svegliarsi con il fisico che non risponde al proprio volere non è stato facile d'accettare, per me che la mattina è sacra e prima del lavoro faccio un milione di cose, non lo nego che la paura di non riuscire a riprendere lo sport di resistenza come piace a me e non avere stimoli sono stati miei cari amici.
Essere iscritta a Venezia è stato un grande stimolo per riprendere e ho cercato chi potesse aiutarmi ad avvicinarmi con metodo, disciplina a un Iron, uno sforzo che va rispettato e non sottovalutato (soprattutto cercando di non ricadere nell'abisso,) ho trovato Edith Niederfringer a porgere la sua mano quando l'ho cercata. Abbiamo programmato insieme questi 5 mesi ed è la prima volta che qualcuno riesce e tenere le mie redini ben frenate :-) anche quando c'era qualche maratona a cui tenevo in particolar modo.
La preparazione non è stata una passeggiata, impegni della vita imprevedibili, Autostima da ricostruire insieme al mio fisico, malanni di stagione ... per non parlare della prima gara che doveva essere solo un test invece per me è stato un incubo, per la prima volta in 9 anni da quando ho iniziato questa disciplina l'acqua mi è stata nemica ma non mi sono avvilita.
In queste settimane che mancano a Venezia sto cercando di instaurare un buon rapporto con L'acqua fredda che mi manda in apnea appena immergo la facciotta.
Candia non è un medio difficile ma è sempre una gara che porta via "qualche" ora d'impegno fisico e mentale.
Per me è diventato fondamentale arrivare il giorno prima sul luogo della gara e vedere TUTTO, ho troppe pensieri da mettere insieme e in fila uno alla volta prima di un impegno importante.. Anche provare l'acqua e la sua temperatura il giorno prima.
A Candia ho trovato la mia dimensione e spero di ritrovarla anche a Venezia. Non è mai scontato nulla.
La mattina della gara dopo aver posizionato tutto in zona cambio ho cercato il mio angolino nel lago dove fare quattro chiacchiere con l'acqua fredda...
La partenza della gara è alle 10.00 e con un folto gruppo da 150 persone che in acqua tirano molto bene se sai sfruttarle, praticamente la boa non l'ho mai cercata, cercavo solo i piedi di chi mi era davanti al mio ritmo.
Per la prima volta non ho portato il garmin in acqua, non ho voluto nulla che potesse darmi fastidio e nè nulla da far partire allo start se non me stessa... Mentalmente libera..
La Frazione di nuoto è andata bene tutto sommato e quando mi ricapita di uscire 9^ assoluta???? per me che non sono una nuotatrice.
In bici il percorso mi piace ed è "veloce", gestisco l'andatura senza mai spingere al massimo giocando sui ritmi più aerobici da Ironman, cerco di usare la frazione per capire meglio come alimentarmi sotto "stress" gara, in allenamento per quanto si voglia e possa ricreare la situazione non è mai la stessa cosa, ci sono sempre fattori variabili..
Finisce la bici ed inizia la corsa, ops i miei gel sono spariti dalla zona cambio! Vacca xxxxx e adesso??? m'arrangio, mangerò quel che c'è ai ristori sperando in qualche gel poiché quando corro non riesco a mangiare ma dovrò farlo visto che ho trovato solo delle barrette :-) e prendo tempo per mettere 2 passi di cammino...
Sono 4 giri da 5km scarsi, 90% su sterrato e con qualche salitella! PROPRIO COME PIACE A ME!
Mentalmente mi impongo di darmi un ritmo da 2h nella mezza, senza accelerazioni se non nell'ultimo giro, tanto se scoppio bene o male arrivo no?
Così ho fatto mettendoci dentro anche il recupero di quel benedetto pulcino di qualche giorno che scappava da mamma chioccia per venire a vedere la nostra corsa, per ben 3 volte l'ho rimesso nel recinto! patato hai rischiato grosso!! :-)
Adesso mi rilasso, mi godo i prossimi weekend in compagni di Amici e poi Ci vediamo a Venezia!
mercoledì 20 aprile 2016
Ras il Boss
Dal 21/02/2014 è iniziata la favola di Ras e i suoi figli, adottati tutti e 3 insieme, un po' a scatola chiusa...ma quando si adottano animali non è mai un errore.
Ras è nato i 05/01/2000, ha conosciuto un primo padrone che poi si è disfatto di lui passandolo nel 2005 alla famiglia precedente a noi..
Una vita fatta di stenti, poche carezze e chissà che altro... che non riesco a immaginare. Il male sugli innocenti non trova mai giustificazione.
Questo Post chiude quella che è stata la stesura della favola di Ras .. sono passati 100 giorni e quello che ho scritto su fb lo riporto nel blog... quel blog che una volta scrivevo di Corsa e allenamenti..
16/01/2016 sono passati 5 giorni da quando hai
oltrepassato quel arcobaleno che ti ha portato in paradiso(?), così da poter
raccontare a tutti lassù la fortuna di aver potuto credere negli umani nei tuoi
ultimi 2 anni di vita.. Si perché non tutti siamo uguali... sai benissimo
adesso che qualcuno un cuore lo ha.. e seppur i tuoi 14 anni gli hai passati
tra stenti e senza amore .. nel giro di un mese ti sei fidato di me, quando
quel giorno ho aperto il cancello per amarti te non mi prendevi neanche in nota,
MONELLO! .. era il 21/02/2014. Ti ricordi? era da poco volata in cielo Shana..
la cagnetta di mamma e nella mia vita sete arrivati voi 3, un uragano di peli!
te con i tuoi adorati figli. 3 ragazzacci! Un’adozione di massa. Non avevo mai
avuto il coraggio di adottare un cane anziano, un amore a breve durata... forse
brevissima, troppo breve. Non me ne pento ma ora ho tanto dolore dentro da
chiedermi perché, avevo già la Dianona che ormai è anziana ed ha bisogno di
cure. I tuoi 16 anni li hai sentiti tutti eh Vecchio mio? Sai anche qui su fb
tanti amici ti hanno voluto bene, Cinzia, Fede, Francesca, Andrea e tanti altri
che un po’ mi conoscono, la tua storia era speciale, una favola reale a lieto
fine, hai subito 2 abbandoni in 14 anni ma non ti hanno cambiato...eri buono,
fedele, tutto d’amare.. ... solo dopo 5 mesi, quando ormai credevamo che ci
fosse armonia nel branco ecco che tuoi figli ti hanno fatto un bel regalo,
squartandoti .. Gran bel regalo .. corsa contro il tempo a cercare di rimettere
insieme i pezzi del tuo corpo come un puzzle, solo che quei pezzi era la tua
pelle e i tuoi muscoli... ci ha fatto capire come vive un cane forte e nel giro
di 15 giorni ti sei ripreso alla grande seppur con una zampa ormai sbilenca...
in seguito ci hai regalato mesi stupendi ma già da settembre 2015 qualcosa
cambiava... ti eri rallentato in tutto e le cure che ti somministravo
iniziavano a non far nulla, strano eh? solo vecchiaia credevamo. Controlli dal
veterinario ma non c’era nulla di preoccupante... invece no, avevi un tumore
che ti stava consumando .. contro questo non ho potuto fare nulla.. ti ho
protetto con l’amore materno... ci hai regalato serenità nel tuo giorno di
cambio vita.. nessuna sofferenza ma solo il vuoto... Passerà con il tempo
questa sensazione di vuoto assoluto in tutto quello che si faceva per te, solo
per te.... Vuoto che hai lasciato in quel giardino, in quella via che era la
tua, per anni prima del nostro arrivo hai girovagato nel Manzone. Riempire 4
citolone non mi piace.. la tua cuccia è vuota.. Malù, la tua amata gattina, ti
cerca tutto il giorno per rientrare la sera al caldo a cercare le nostre
coccole. quei 2 ragazzacci continuano a cercarti... Si manchi proprio a
tutti...
Tato adesso non dovrai più scappare da me, mentre
preparo quelle orrende siringhe, non dovrò più fregarti con il biscotto per
darti le compresse... ora non avrai più problemi a muoverti... e il tuo sguardo
non dovrà più cercare aiuto ..
Corri libero e felice...
Ciao Ras
venerdì 3 aprile 2015
Pensieri ventosi
Vedo il soffiar del vento come percepisco il trascorrere del Tempo.
Il vento porta e soffia via le nuvole.. le spazza via..
Proprio come il Tempo che riesce a curare tristezza e delusioni par dar spazio a gioie.
Il vento durante gli allenamenti, gare che siano di corsa o bici è nemico ma anche amico..
una volta ti ferma, l'altra ti agevola...
Il Tempo .. a volte è lunghissimo e fermo.. altre volte scorre troppo velocemente.giovedì 19 marzo 2015
Ciao Linda, a tuttaBirra ovunque tu sia
Perché chiunque l'ha incontrata una sola volta non può NON ricordarsela..
Perché chi l'ha incontrata più di una volta soffre la sua mancanza..
Perché chi come lei tutti giorni investe tempo e passione per migliorarsi non può rimanere indifferente...
Perché le lacrime non smettono di scendere pensando a Linda...
Perché Non si può andar via dalla vita terrestre così..non adesso... ma chi dice quando è il nostro momento?
Con Linda non mi sono mai trovata davanti a una birra o un caffè.. ma solo con le divise da gara.
ho svariati ricordi dal 2009 quando la trovavo sui campi di gara di triathlon e ricordo bene quanto "non amava tantissimo le distanze corte"anzi forse per nulla.. io così giovane e inesperta.. incuriosita da questa Donna grintosa.. e incuriosita da quel polpaccio con un tatuaggio a forma di lisca, Li-Sca? :-)
L'ultima volta ricordo di averla incontrata nel 2013, credo per i campionati italiani di triathlon sprint squadre a Lovadina .. dove l'anno prima ricordo di aver fatto una magnifica frazione in bici con lei, mizzica che Grinta... quando nelle curve diceva: Rilancia quella caxxo di bici! era un piacere con lei, collaborare con i cambi, cosa che raramente succede con molte donne e ti rimangono a succhiare la scia a ruota...
Ma sicuramente non dimentico un episodio in particolare .. 2011, primo weekend d'ottobre e C.I. triathlon sprint individuale e a squadre..Rimini .. e adesso pensando a quel weekend...
corro con "la speranza" di sentirla arrivare in gara con la sua forza, proprio come un uragano, mentre penso dentro di me (SIMPATICAMENTE) questa volta sono riuscita a lasciare dietro la Linda... invece no ed eccola arrivare.. a 500mt dal traguardo dopo una gara fino all'ultimo fiato ..
lei mi sorpassa
con grinta e dopo l'arrivo aspetta per darci il 5.. con quel sorriso che l'ha
sempre caratterizzata ....
Quanto eravamo incavolate il giorno dopo per la squalifica ai C.I. di triathlon a squadre ..giustificata per il taglio di percorso (avevamo sbagliato percorso, ci mancava un giro di 1km mea culpa solo mea culpa )
Adesso Corre in altri luoghi e in un'altra Vita guardando Edith da lassù...
Un pensiero doveroso alla sua compagna Edith seppur non la conosco per stretta di mano ma solo di fama.. ed è lei che sicuramente vivrà la sua battaglia più grande insieme ai cari di Linda.....
Perché chi l'ha incontrata più di una volta soffre la sua mancanza..
Perché chi come lei tutti giorni investe tempo e passione per migliorarsi non può rimanere indifferente...
Perché le lacrime non smettono di scendere pensando a Linda...
Perché Non si può andar via dalla vita terrestre così..non adesso... ma chi dice quando è il nostro momento?
Con Linda non mi sono mai trovata davanti a una birra o un caffè.. ma solo con le divise da gara.
ho svariati ricordi dal 2009 quando la trovavo sui campi di gara di triathlon e ricordo bene quanto "non amava tantissimo le distanze corte"anzi forse per nulla.. io così giovane e inesperta.. incuriosita da questa Donna grintosa.. e incuriosita da quel polpaccio con un tatuaggio a forma di lisca, Li-Sca? :-)
L'ultima volta ricordo di averla incontrata nel 2013, credo per i campionati italiani di triathlon sprint squadre a Lovadina .. dove l'anno prima ricordo di aver fatto una magnifica frazione in bici con lei, mizzica che Grinta... quando nelle curve diceva: Rilancia quella caxxo di bici! era un piacere con lei, collaborare con i cambi, cosa che raramente succede con molte donne e ti rimangono a succhiare la scia a ruota...
Ma sicuramente non dimentico un episodio in particolare .. 2011, primo weekend d'ottobre e C.I. triathlon sprint individuale e a squadre..Rimini .. e adesso pensando a quel weekend...
corro con "la speranza" di sentirla arrivare in gara con la sua forza, proprio come un uragano, mentre penso dentro di me (SIMPATICAMENTE) questa volta sono riuscita a lasciare dietro la Linda... invece no ed eccola arrivare.. a 500mt dal traguardo dopo una gara fino all'ultimo fiato ..
dopo 100 mt mi soprassa |
ho
ben impressa questa scena e quanto ho riso ...
Carletto ci ha anche confuse nei tag su fb (MAGARI COSì) per le foto della gara...
Carletto ci ha anche confuse nei tag su fb (MAGARI COSì) per le foto della gara...
Quanto eravamo incavolate il giorno dopo per la squalifica ai C.I. di triathlon a squadre ..giustificata per il taglio di percorso (avevamo sbagliato percorso, ci mancava un giro di 1km mea culpa solo mea culpa )
Adesso Corre in altri luoghi e in un'altra Vita guardando Edith da lassù...
Un pensiero doveroso alla sua compagna Edith seppur non la conosco per stretta di mano ma solo di fama.. ed è lei che sicuramente vivrà la sua battaglia più grande insieme ai cari di Linda.....
Ciao Linda, voglio ricordarti con un sorriso...
giovedì 20 novembre 2014
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